Pierluigi Battista, Corriere della Sera 12/6/2015, 12 giugno 2015
LA GRANDE IPOCRISIA DEL VOTO SUGLI ARRESTI
Il Pd, dicono, voterà a favore. Ncd no, contro. I 5 Stelle sosterranno compatti il sì. Forza Italia è incerta divisa tra le sue solite fazioni. Su che cosa? Sull’autorizzazione all’arresto del senatore Antonio Azzollini, senatore del Nuovo centrodestra. Bene, se hanno già deciso, avranno letto le carte. E invece no, la richiesta della Procura di Trani era arrivata solo poche ore prima e nessuno ha avuto il tempo nemmeno di sfogliarle, quelle carte. E allora che fanno? Decidono prima di leggere, per disciplina di partito, per convenienza politica, per logiche di schieramento. Che colossale ipocrisia: oramai è sempre più frequente il rito sacrificale in cui deputati e senatori, che non sanno niente di niente, che sono disinformati, decidono solo per logica politica, per demagogia, per soddisfare la voglia di forca, se un loro collega deve o non deve andare in galera.
E ogni volta deputati e senatori fanno finta di conoscere qualcosa di cui non hanno la minima nozione. Devono decidere, nientemeno, se da parte dei magistrati che chiedono l’arresto ci sia o non ci sia quell’impalpabile ma maleodorante fumus persecutionis . Ogni volta vanno in tv con il volto dell’ipocrisia a dire che loro no, non vogliono entrare nel merito delle indagini, ma solo dire se si sospetta fumus persecutionis . Ma come fanno a saperlo se non conoscono le carte? Come fanno ad annunciare prima di vedere i documenti se un loro collega va dato in pasto all’opinione pubblica inferocita? Non sanno nemmeno definirlo, poi, questo misterioso fumus persecutionis . E discettano se il voto può mettere in discussione il governo o no. E le carte, i documenti, i fascicoli, gli atti che i magistrati mandano? Non importa, il tribunale della politica decide a prescindere. Prima e non dopo essersi documentati. Solo per «dare un segnale». Le sorti personali dei singoli sono merce di scambio politico. Tutto fumo. E un po’ di persecuzione.