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 2015  giugno 07 Domenica calendario

STATE TUTTI SERENI

«Un essere umano può convivere tranquillamente solo con ciò che accetta come vero. Diversamente avrebbe bisogno di impiegare tutte le forze per rifiutare quanto presume sia falso e che, tuttavia, esiste». Prima regola per vivere serenamente la propria vecchiaia, così come la propone Wilhelm Schmid nel best-seller uscito nella collana Campo dei fiori di Fazi, è dunque non ostinarsi a rimanere giovani contro ogni evidenza fino a sembrare ridicoli. «Non voglio nemmeno essere uno di quelli incazzati, che disperdono tutta la loro rabbia per la vita passata anche su quello che ancora rimane», scrive in Serenità. L’arte di saper invecchiare il consulente filosofico Wilhelm Schmid, già noto per una serie di libri che hanno come tema la saggezza del vivere e la filosofia come aiuto pratico nell’esperienza quotidiana. Né è il caso di atteggiarsi verso i giovani a vecchio saggio che la sa più lunga e che, dall’alto della sua esperienza (o della sua rabbia per le cose che gli sono andate storte) dispensa consigli pensando di avere sempre ragione. «Penso che siano loro ad avere ragione e, se non ce l’hanno, ce l’hanno lo stesso: possiedono tutta la ragione del mondo nel fare le loro esperienze. Capiranno poi se saranno state quelle giuste o no». Insomma non recriminare e non rompere le scatole al mondo. Se la nostra vita non è stata completamente positiva e gradevole ora non è il caso di «sprecare tutte le forze nella battaglia contro la vecchiaia» ma di «concentrarci con piena autocoscienza sulla vita che si nasconde sotto le rughe». Nei dieci passi proposti nel libro per raggiungere la serenità e per sviluppare la capacità di comprendere le caratteristiche della vecchiaia e potervisi adattare con la maggiore tranquillità possibile, ricorderemo qui solo il terzo, che contiene una piccola, apparentemente paradossale, lezione di libertà: evitare di trapiantare la propria vita altrove e lasciarla dov’è, presso le abitudini che la qualificano. Non fatevi ingannare da coloro che ritengono che le abitudini siano noiose. Provate a vivere un giorno senza abitudini – suggerisce Schmid – e vedrete che cosa succede. In realtà le abitudini sono liberatorie: «Solo quando una parte della nostra vita quotidiana può fare il suo corso senza doverci riflettere sopra si possono liberare le forze necessarie per dedicarci intensamente a quell’altra sua parte che si svolge fuori da ogni schema». Anni fa Woody Allen girò uno spot per un’assicurazione in cui esclamava preoccupato: «Dicono che vivremo 120 anni. Il mio contratto d’affitto scade quando ne compirò 101! Ma mi ci vedete a fare un trasloco a quell’età?». Eh sì, cambiare vita a una certa età può essere problematico. E lo dice uno che, quando gli chiesero cosa pensava della morte rispose - al contrario di Schimd che vuole insegnarci ad accettarla serenamente: - «La mia posizione rimane sempre la stessa. Sono assolutamente contrario».