Andrea Giacobino, MilanoFinanza 10/6/2015, 10 giugno 2015
IN SPOLVERO I CONTI DI CAPROTTI
Bernardo Caprotti, il re della grande distribuzione italiana, ha più soddisfazioni dal mattone che dalla grande distribuzione di Esselunga. Qualche giorno fa si sono svolte a breve distanza l’una dall’altra le assemblee di bilancio della Villata Partecipazioni (Vp) e di Supermarkets Italiani (Si), entrambe presiedute dall’imprenditore.
Come anticipato da milanofinanza.it, la prima ha visto l’utile civilistico balzare anno su anno a 53,1 milioni di euro dai 2,7 milioni del 2013, mentre la seconda ha segnato un profitto nel 2014 di 4,8 milioni di poco superiore ai 4,4 milioni di un anno prima. In entrambe le società, comunque, Caprotti ha deciso di non distribuirsi dividendo, ma di destinare tutto a riserva.
Il superutile di Vp arriva dai 54 milioni di dividendo che ha incassato dalla controllata Villata Immobiliare di Investimento e Sviluppo che possiede 83 immobili commerciali concessi in locazione prevalentemente a Esselunga. La società, che lo scorso anno aveva erogato una cedola di soli 3 milioni, è inoltre proprietaria di un immobile industriale e di un terreno agricolo ad Albiate e di alcune aree nei comuni di Firenze, Roma e Casale Monferrato. Vp da questi affitti ha incassato circa 99 milioni e ha investito 47 milioni in ampliamenti di strutture e acquisti di aree. Con un patrimonio netto di 874 milioni, Vp presenta una posizione finanziaria netta consolidata negativa per 16 milioni rispetto ai +45 milioni di un anno prima.
Nel 2014, invece, Si ha beneficiato di 12 milioni di cedola rivenienti da Esselunga: il 100% di Esselunga è rimasto iscritto a 3,83 miliardi e mentre i crediti diminuiscono anno su anno da 126 a 100 milioni, la liquidità quasi triplica da 3,2 a 9,7 milioni. Nel consolidato Si, con ricavi per circa 7 miliardi (+0,8% sul 2013) e 207 milioni di utile, mostra debiti finanziari saliti anno su anno da 691 a 896 milioni, ma ha rimborsato finanziamenti bancari per circa 40 milioni: ne residuano per 400 milioni e tutti i covenant legati a tali fidi sono stati rispettati.
Negli ultimi cinque anni il gruppo, con oltre 21 mila addetti, ha investito 1,8 miliardi. A formare l’utile civilistico concorrono anche 1,5 milioni di dividendo incassato dalla partecipazione del 25% circa ne Il Gigante, gruppo lombardo della grande distribuzione fondato e controllato da Giancarlo Panizza, verso il quale Caprotti aveva tentato in passato una scalata ostile, senza però riuscirci.
Andrea Giacobino, MilanoFinanza 10/6/2015