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 2015  giugno 09 Martedì calendario

MATTO «Avevo tanti sogni da bambino: sono partito da un paesino di montagna e se avessi detto che sarei diventato campione del mondo e poi ancora capocannoniere a 38 anni, mi avrebbero dato del matto» (Luca Toni)

MATTO «Avevo tanti sogni da bambino: sono partito da un paesino di montagna e se avessi detto che sarei diventato campione del mondo e poi ancora capocannoniere a 38 anni, mi avrebbero dato del matto» (Luca Toni). LAMPADE «La mia famiglia mi ha sempre lasciato libero di decidere. Per 8 anni ho giocato anche a basket, ma il calcio mi piaceva di più. In casa stavo sempre con un pallone tra i piedi. Ne ho spaccate di lampade» (Diego Perotti). ALCOL «Quando mi fu spiegata la mia diagnosi e quando iniziai a sentire le storie di altre persone simili alla mia pensai “grazie, Dio”. Questo perché prima di allora non sapevo che cosa mi stesse succedendo e non sapevo perché mi svegliassi alle 5 del mattino con la voglia di una bevanda alcolica» (Paul Gascoigne e il suo alcolismo). DIETA «Leo ha cambiato alimentazione: via i cibi conservati, trasformati e ultraraffinati, sostituiti con quelli ricchi di vitamine, minerali, fibre contenuti nei cereali integrali, nei legumi, nella frutta e nella verdura, nel pesce e nell’olio di oliva. Alcuni alimenti possono favorire i meccanismi infiammatori, mentre altri sono in grado di contrastarli e ridurli» (Giuliano Poser, medico personale di Messi). CATEGORIA «Io un allenatore di categoria? È una definizione stupida. Il calcio è piano di luoghi comuni. Chi è bravo è bravo, sul campo e in panchina, sia in serie B sia in A. Ci sono arrivato con 25 anni di panchina alle spalle, e una quindicina da calciatore» (Maurizio Sarri). PAROLE «Baresi diceva tre parole in un anno ma in campo trascinava tutti; Maldini non ha mai saltato un allenamento in 20 anni; Nesta non ha mai concesso un’intervista in vita sua ma era un professionista immenso. Credetemi: Gullit e Van Basten erano straordinari, ma senza Baresi e Maldini non sarebbero andati da nessuna parte» (Giovanni Galli). MORBIDO «Prima di iniziare a lavorare con lui mi dicevano tutti che Stan era troppo morbido, che non era l’uomo dei grandi match, che falliva le occasioni. Invece s’è dimostrato tutt’altro» (Magnus Norman, allenatore di Wawrinka). PRESSIONE «Il problema è che quando una scuderia ha vinto Gran Premi e campionati del mondo, si è sempre sotto pressione e nessuno ci dà mai un po’ di tregua. Ma bisogna guardare agli enormi miglioramenti che abbiamo apportato» (Jenson Button, rispondendo alle critiche che hanno investito la Honda-McLaren).