Massimo Gaggi, Corriere della Sera - La Lettura 7/6/2015, 7 giugno 2015
CARA HILLARY, FINO A 335.000 DOLLARI A DISCORSO
Ho visto il ricco finanziere Mitt Romney che alle fiere dell’Iowa arrostiva carne alla griglia e poi, avvolto in un grembiule imbrattato di grasso, la serviva ai tavoli. Ho incontrato Rick Santorum che in campagna elettorale tornava in albergo con i vestiti che puzzavamo di fritto perché aveva passato la serata a fare fish fry (l’incontro del venerdì a metà tra conviviale e religioso, molto popolare in Stati del Nord come Michigan, Minnesota e Wisconsin) con i parrocchiani di una chiesa cattolica. E che dire di Obama che, per togliersi le stimmate del personaggio sofisticato che beve vino francese o italiano anziché la popolare birra dei colletti blu, si faceva riprendere nei fast food, intento ad azzannare cibo-spazzatura, rischiando la crisi coniugale con Michelle, gran paladina del mangiare sano?
Da sempre i politici americani cercano di identificarsi con il ceto medio e anche col proletariato, cioè con la gente che dovrebbe votarli: lo fanno ricorrendo a stratagemmi più o meno goffi per simulare sintonie genuine come esperimenti costruiti in laboratorio. Nessun leader era però arrivato fino al punto di definirsi economicamente fallito come ha fatto Hillary Clinton che — per giustificare la determinazione con la quale lei e il marito si sono messi a caccia di denaro appena Bill ha concluso il suo mandato presidenziale — ha affermato senza pudore che nel 2000, quando uscirono dalla Casa Bianca, lei e l’ormai ex presidente erano dead broke, cioè in bancarotta.
Aver dovuto confessare di essersi messi in tasca quasi 30 milioni di dollari in appena un anno e mezzo di discorsi pubblici suoi e di Bill è, ora, un doppio motivo d’imbarazzo per la candidata alla Casa Bianca: per la cosa in sé (difficile pensare che la lobby, l’azienda o la banca che ti dà dai 250 ai 335 mila dollari per un’oretta di considerazioni generiche, non lo faccia per influenzare le tue future decisioni politiche) ma anche perché, mostrandosi sorpresa dalla sorpresa degli americani per i suoi incassi milionari, l’ex first lady dà la sensazione di non avere ben chiaro come viva la famiglia media Usa, che certo non naviga nell’oro. Peccato mortale per un leader che vuole impostare la campagna elettorale sulla lotta alle diseguaglianze tra ricchi e poveri.