Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 6/6/2015, 6 giugno 2015
L’IMPERSCRUTABILE CONSIGLIERE D’AUSILIO CHE RIMBALZA IN TUTTE LE INTERCETTAZIONI
C’è una frase cult nell’inchiesta Mafia Capitale.
Questa.
«Noi comunque... ti dico una cosa... lui se resta sindaco altri tre anni e mezzo, con il mio amico capogruppo ci mangiamo Roma».
Ci mangiamo Roma.
È Salvatore Buzzi, uno dei capi dell’organizzazione criminale, che parla ad alcuni suoi compari.
Il sindaco in questione è senza dubbio Ignazio Marino. Per l’identità del capogruppo, cui allude Buzzi, siamo invece ancora al sospetto forte (ma per poco, a sentire l’ottimismo di certi investigatori).
Ieri intanto è stato indagato Calogero Salvatore Nucera, ex capo della segreteria di Francesco D’Ausilio, che fino allo scorso novembre guidava il gruppo del Pd in Campidoglio. Si dimise dopo aver commissionato un sondaggio dal quale venne fuori che Marino era detestato da otto romani su dieci. Fuoco amico.
Questo D’Ausilio compare in numerose intercettazioni.
(Buzzi lo cita con Carlo Guarany, suo vice nella cooperativa «29 giugno».
«Gli ho spiegato “guarda tu non puoi fa’... a gamba tesa sulle cooperative... perché noi abbiamo grande libertà d’azione... però nell’ambito de questo, se tu mi chiami e mi dici “deve cresce questo”, figurate se non te lo famo cresce”) .
Francesco D’Ausilio, 42 anni, è veloce, spregiudicato, ambizioso: va a trovare a casa Goffredo Bettini, gran burattinaio del Pd romano, fa sponda con Nicola Zingaretti, ma nessuno sa mai bene cosa gli passi realmente per la testa. Anche Mirko Coratti, presidente Pd del consiglio comunale (arrestato giovedì mattina), lo teme e, se può, lo evita.
(Buzzi parla di nuovo con il suo vice, Guarany.
«Ah, un’altra cosa importante... D’Ausilio sempre per quell’accenno... me ferma in consiglio comunale e me dice... no, prima me chiede un appuntamento, poi me ferma in consiglio e me dice: “Ehhh... Io so che tu stai con Coratti... le cose... però ce sto pure io... le vediamo insieme”. E lì per lì non ho capito, ma mo’ ho capito perché... Gramazio c’ha fatto avé un sacco de’ soldi sul municipio de’ Ostia... e al municipio de’ Ostia stanno a preparà gli atti per darli tutti a noi...».
Guarany: «Perché a Ostia c’è la moglie de D’Ausilio...»).
Ricordato che anche Luca Gramazio, ex capogruppo di FI alla Regione Lazio è già in carcere, va detto che sì, la moglie di D’Ausilio, Emanuela Droghei, 35 anni, madre di una bambina, effettivamente — all’epoca dell’intercettazione — lavora per il Pd presso il Municipio di Ostia, assessore al Welfare e alla Salute (ora lì a Ostia tutto è stato commissariato perché quel Municipio si è rivelato una fogna a cielo aperto).
( D’Ausilio torna davvero spesso nei discorsi della banda. Di lui discutono Massimo Carminati e il manager Fabrizio Testa. Prima lasciano intendere di avergli versato mille euro. Poi proseguono così:
«A proposito de’ D’Ausilio... Chiama Giovanni Quarzo di FI e gli dice: “Sul verde Roma stanno... i soldi”. Voi chi c’avete? Allora ho detto: “No no, io c’ho Salvatore...”»).
Francesco D’Ausilio, raccontano i cronisti che frequentano il Campidoglio, è uno di quei politici che sa sempre tutto di tutti, non sorride mai limpido, tendi a non fidarti.
(Conversazione tra Francesco Ferrara, vicepresidente della cooperativa “bianca” La Cascina, e Salvatore Buzzi: affrontano i rapporti tra Coratti e D’Ausilio.
«Il problema è tra lui... è tra lui e D’Ausilio il problema, hai capito? Che siccome lui, Coratti, non fa il gioco di squadra... apposta lo chiamano Balotelli...»).
Sarà, a questo punto, il caso di parlare con Francesco D’Ausilio?
Risponde al terzo squillo.
«Guardi, forse c’è un errore... io non sono nemmeno indagato...».
Però compare in molte intercettazioni.
«Le ripeto: non sono nemmeno stato perquisito...».
Intanto è stato indagato il suo ex capo della segreteria.
«Ah sì?».
Sì. E poi comunque Carminati e Buzzi parlano di lei come di uno che è a busta paga.
«Sì, ho letto... Ma non ho nulla a che fare...».
Li conosce, quei due?
«Sono persone che parlano di me. Ma la mia voce non compare mai nelle intercettazioni, o sbaglio?».