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 2015  giugno 08 Lunedì calendario

CATTOLICI

«Perdonare Blatter? La Fifa? Che dire, sono un cattolico praticante e, i cattolici, perdonano. Diciamo così: non potrei mai più fare finta di niente» (Giovanni Trapattoni).

NEMICI «Il “mai al Milan”? Le persone cambiano. Quando ero giovane andavo a sottrazione, andavo a dividere il noi dagli altri, avevo bisogno dei nemici perché era quello che mi stimolava. Ho imparato tanto, ho capito tante cose e ora punto ad accumulare esperienze» (Sinisa Mihajlovic).

FIAMMATE «Berardi è stato più continuo, anche se ha segnato un gol in meno rispetto all’anno scorso ha fatto meglio come giocatore di squadra. Basta guardare agli assist. Zaza ha avuto più fiammate che lo hanno portato alle stelle. La sua evoluzione ha subito un momento di crisi dal quale si è ripreso bene finendo alla grande il campionato» (Eusebio Di Francesco e la stagione dei suoi due attaccanti).

COMPAGNIA «Guardate chi ha fatto il record dell’Ora. Coppi, Merckx, Moser, Boardman, Indurain. Io adesso sono in loro compagnia. Bellissimo. Neppure il grande Lance Armstrong ha mai provato il record…» (Bradley Wiggins).

PANTALONCINI «I miei pantaloncini? Ne parlano tutti, sembra che piacciano solo a me, andranno nel museo del Roland Garros, li potrete vedere tutti i giorni» (Stan Wawrinka, fresco vincitore del torneo parigino).

SOGNARE «La prima parte di stagione per me ha superato le aspettative. Abbiamo fatto tanti podi, ho vinto una gara. Ho realizzato un sogno, ma ci sono tante ragioni in più per continuare a sognare» (Sebastian Vettel).

CAVOLO «All’inizio arrivi nel football che conta e ti monti la testa, dici cavolo, ho solo 18 anni e sto in Serie A. Poi grazie a certe batoste prese sono tornato coi piedi per terra. A un certo punto sembrava che tutto mi fosse dovuto. E invece tutto dovuto un cavolo. Ho fatto mia una frase di Michael Jordan: “Il talento vince le partite, l’abnegazione vince i campionati”» (Mattia Perin).

ZITTO «Di Lorenzo mi piace come affronta la vita. In Qatar aveva il casco rotto, l’ha detto, non gli hanno creduto, poi sono venute fuori le foto che dimostravano che aveva corso vedendo il 50%. Ad Austin non stava bene, era imbottito di antibiotici, mi ricordo la sua telefonata, ci sentiamo ad ogni Gp. Eppure questi aspetti sono stati sottovalutati, l’hanno solo criticato e lui zitto. Li ha lasciati fare. Per parlare poi con i fatti» (Max Biaggi).