il Fatto Quotidiano 7/6/2015, 7 giugno 2015
CLAN ENOGASTRONOMICI AFFARI PER 4,3 MILIARDI
La mafia è anche a tavola. Un rapporto di Legambiente fa il punto sul business dell’illegalità gastronomica. Un giro di affari che vale 4,3 miliardi di euro e registra un incremento dell’840 per cento rispetto allo scorso anno. Il rapporto di Legambiente, che anticipa i dati del prossimo rapporto annuale Ecomafie 2015, è stato presentato ieri all’Expo di Milano. L’illegalità nell’agroalimentare vede consumarsi più di 21 reati al giorno: in tutto 7.985 le infrazioni penali accertate nelle varie filiere agroalimentari, con 14.917 denunce penali e 126 arresti, a fronte di quasi 200 mila controlli effettuati dalle forze dell’ordine, e il sequestro di beni per un valore stimato di oltre 3,6 miliardi (cifra che schizza a più di 4,3 miliardi se si aggiungono anche il valore delle sanzioni e i contributi illeciti percepiti). Nel settore agroalimentare non operano solo i clan. Le storie raccontate nel rapporto di Legambiente descrivono anche le vergogne di un’imprenditoria truffaldina e pericolosa, capace di calpestare e ignorare qualsiasi legge per ottenere un profitto. Un lungo campionario di contraffazioni, adulterazioni, sofisticazioni e truffe, che colpiscono soprattutto i marchi a denominazione protetta, il vanto dell’enogastronomia di qualità, l’orgoglio del made in Italy.
il Fatto Quotidiano 7/6/2015