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 2015  giugno 07 Domenica calendario

CARO FRANCOBOLLO, TRA AUMENTI E RITORNO ALL’ANTICO

Non soltanto benzina e trasporti più cari. L’estate potrebbe portare anche una revisione delle tariffe postali con il ritorno della posta ordinaria e un aumento delle tariffe dei francobolli da 80 centesimi a 95 centesimi. Due novità in un colpo solo che potrebbero scattare già a fine luglio. Sui tempi del via libera, per ora, si possono fare soltanto delle ipotesi perché la decisione finale spetta solamente all’Agcom, l’autorità di vigilanza a cui Poste Italiane aveva da tempo chiesto un riesame delle tariffe del servizio universale.
Il listino prezzi
Poste Italiane però ha appena aggiornato il suo «listino prezzi» sul suo «Programma Filatelico 2015», una specie di catalogo dei nuovi francobolli che saranno emessi nel corso dell’anno e che è consultato soprattutto dai collezionisti. Il programma vede un aumento da 80 a 95 centesimi del valore nominale dei francobolli che saranno emessi da fine luglio in poi.
Il 22 luglio prossimo è fissata, infatti, l’emissione di un francobollo dedicato a san Filippo Neri nel quinto centenario della nascita, che recherà il normale valore di 80 centesimi. L’emissione successiva in calendario, dedicata alle Dolomiti e prevista per il 25 luglio, mostra invece un valore aumentato a 95 centesimi. E questo valore facciale è previsto per tutte le numerosissime emissioni sino alla fine dell’anno.
La mossa di Poste di pubblicare i nuovi prezzi sembra più un modo per portarsi avanti e non ritrovarsi con una maxi giacenza di francobolli a prezzo più basso. Lascia però intuire un imminente cambio.
A dare il via definitivo sarà la delibera Agcom che comunque aveva rilevato nel marzo scorso che le Poste avevano, per il prodotto postale di base, la possibilità di crescita fino a 0,95 euro entro fine anno.
Se sulle nuove tariffe e sul momento in cui verranno introdotte c’è ancora qualche incertezza, sicuro è invece il ripristino della posta ordinaria, vale a dire la consegna in tempi più lunghi (4 giorni lavorativi). Il suo ritorno è stato deciso con la Legge di Stabilità 2015 e la «riesumazione» potrebbe scattare proprio a luglio.
Abolita nel 2006
La posta ordinaria era stata abolita per decreto nel giugno del 2006. A quel tempo costava 45 centesimi. Al suo posto fu introdotta la tariffa unica (a 60 cent) a cui fu trasferito il nome della sola affrancatura rimasta a quei tempi, vale a dire quello di posta prioritaria.
Ogni anno Poste Italiane vende 20 milioni di francobolli (tra questi ci sono le serie con tirature medie di 800 mila stampe per 45 l’anno). I tempi però sono cambiati e le nuove tecnologie, con mail, Facebook e Whatsapp hanno sostituito le vecchie lettere e cartoline. Ma per molte persone resta la necessità di ricevere la posta nei tempi giusti con la tariffa ordinaria. Per questo, nove anni dopo la sua soppressione, la posta ordinaria tornerà nelle buche delle lettere. Il prezzo è ipotizzabile tra gli 80 e i 95 centesimi. A farle concorrenza, ci sarà la già esistente posta prioritaria, quella super espressa con consegna entro un giorno lavorativo. A questo punto la tariffa prioritaria sarà più alta di quella attuale che è di 80 centesimi ed è ipotizzabile che, visto il servizio promesso, costerà più di un euro. Un prezzo record dato che la maggioranza delle famiglie la preferirà a quella ordinaria. Più che altro per evitare fastidiosi ritardi.
Sandra Riccio, La Stampa 7/6/2015