Mauro Favale, la Repubblica 7/6/2015, 7 giugno 2015
I PROIETTILI ALL’IMPRENDITORE E LA REGOLA DELL’OMERTÀ “QUANDO ESCI DI GALERA MEGLIO SE NON HAI NEMICI”
ROMA.
«La mattina c’ho la raucedine da mutismo», confida all’amico Carlo Pucci l’ex terrorista nero Massimo Carminati. «Se parli coi giudici non guadagni un cazzo! Tanto esci, sei mesi massimo puoi sta’ dentro», afferma spavaldo ai suoi interlocutori l’ex galeotto cresciuto all’ombra delle cooperative, Salvatore Buzzi. L’elogio dell’omertà secondo Mafia capitale. La regola del silenzio che vale per il “mondo di sotto” e per il “mondo di sopra”. Carminati e Buzzi l’hanno imparata negli anni ‘80, in carcere, e da allora non l’hanno più dimenticata.
Sanno che è una delle gambe del tavolo su cui poggiano gli affari che si fanno nel “mondo di mezzo”. Nell’ordinanza firmata dal gip Flavia Costantini vengono descritti, attraverso le intercettazioni, lo spessore criminale e le caratteristiche che fanno di “mafia capitale” un’organizzazione che utilizza le tecniche e i linguaggi delle cosche: intimidazioni, pretese di «rispetto», fama criminale. Addirittura un proiettile e un biglietto di minacce (“Fatti i cazzi tuoi”) inviato a marzo scorso a un imprenditore di Castelnuovo di Porto che ha deciso di collaborare con la procura sulla vicenda del centro per rifugiati.
Un compendio di tutto ciò si trova in una conversazione captata dalle cimici dei Ros nella sede della “29 giugno”. È il 7 agosto 2014. A parlare ci sono, con Buzzi, i suoi soci Emanuela Bugitti, Michele Nacamulli e un uomo non identificato. Parlano di Riccardo Mancini, l’ex di Avanguardia nazionale che Gianni Alemanno scelse prima come tesoriere della sua campagna elettorale e poi come ad della cassaforte di Eur spa.
Buzzi : «Questa ve la dico, quando volevano arrestare Mancini, no? Allora tutti dicevano che Mancini... (ride, ndr) ».
Uomo : «Parlava».
Buzzi : «C’è andato a parlare un attimo lui mi sa (Carminati, ndr). Mancini non ha parlato».
Uomo : «L’ha educato».(ride, ndr )
Buzzi : «Adesso vediamo, anche perché se parli con i giudici non guadagni un cazzo! Tanto esci, sei mesi massimo puoi sta’ dentro».
Uomo : «Eh ho capito».
Buzzi : «Più di sei mesi non puoi sta’, meglio usci’ dopo sei mesi con gli amici, che usci’ dopo tre mesi con i nemici. Vaffanculo, tre mesi de Regina Coeli me li faccio fumando. Che poi la differenza è questa, perché dopo sei mesi te devono mette’ fuori».
Poi, per sostanziare la sua idea di omertà, Buzzi confronta due casi di cronaca: il primo riguarda l’ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan (proprio in quei giorni messo nei guai sullo scandalo Mose dalle dichiarazioni della sua segretaria), l’altro l’ex leader del Pd Pierluigi Bersani (con la sua segretaria accusata e poi assolta per truffa).
Buzzi : «Hai visto quello che sta’ a succede lì su, a Galan.. La segretaria ».
Uomo : «Eh».
Buzzi : «Ma stava zitta pure lei, eh... Sei mesi per uno».
Nacamulli : «Ma quando successe il casino di Bersani la segretaria non parlò, non è successo niente».
Buzzi : «Perché lui non ha rubato niente, pero è diverso».
Nacam ulli : «Vabbè si, però è stata zitta».
Prima ancora, davanti agli stessi interlocutori è sempre Buzzi a descrivere la “fama” del suo socio Carminati, il “Samurai” divenuto un personaggio da romanzo che intimidiva col suo “prestigio criminale”.
Buzzi : «Tanti nemici tanti onori diceva la bonanima. Ma morì subito, come dice adesso il mio amico Samurai».
Nacam ulli : «Samurai (ridono, ndr ), nome in codice».
Buzz i : «T’ho mai raccontato di quelli della Metro?»
Uomo : «Della metro?» Buzzi : «Famo l’incontro perché vengono con Fabrizio. “Ah, dice, Massimo vengo pure io”. Loro ci dovevano dare i sordi a noi. Si erano inventati i draghi: “No de qua, no de là”. Stavo discutendo un po’. Ad un certo punto questo va nero: “Lo sai che c’è? Fate come cazzo vi pare allora”. Così si alza e se ne va. Non l’avesse mai fatto».
Nacamulli : (ride, ndr) «Che è successo? e no, devi continua’».
Buzzi : «Intanto l’incontro era in aperta campagna perché, se andava male, lo sotterrava lì».
Uomo : «E l’ha ripreso?» Buzzi : «Si, gli ha detto: “Come cazzo ti permetti e stai seduto”. Così, (ride, ndr) che seduto: “Scusa, scusa, scusa, scusa”. Anche perché, oh, uno può essere pure in disaccordo, se alza saluta e se ne va? Che te alzi e fai il malavitoso con me? Dice (Carminati, ndr): “Proprio con me vieni a fare il malavitoso?” “Scusa scusa scusa”. M’avrei fatta ‘na pippa». (ridono, ndr).
Mauro Favale, la Repubblica 7/6/2015