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 2015  giugno 06 Sabato calendario

“BLATTER MI DISSE: TROVIAMO UN MODO PER DIMENTICARE”

[Intervista a Giovanni Trapattoni] –
C’è anche una tangente anti proteste fra i traffici della Fifa: 5 milioni di euro pagati all’Irlanda come compensazione per i Mondiali 2010 persi per un doppio tocco di mano di Henry, capitano della Francia nello spareggio per il Sudafrica. Soldi perchè il caso non sconfinasse nei tribunali.
Giovanni Trapattoni, lei quel 18 novembre di sei anni fa era sulla panchina irlandese...
«E c’era un popolo dietro di noi che sognava qualcosa di grande».
Poi, Henry, il tocco, doppio, con la mano e la rete di Gallas che spense la luce nei supplementari.
«Ricordo ogni attimo di quei secondi a Parigi e, soprattutto, la risata in faccia che mi fece il collaboratore dell’arbitro Hansson: io avevo capito subito, adesso c’è la certificazione sopra ad un tradimento...».
Cosa accadde dopo quel giorno di novembre?
«Incontrai Blatter. Mi disse: “Vediamoci, cerchiamo insieme una via d’uscita, un modo per dimenticare...”. Non so cosa volesse, dove cercasse di andare. So solo che quando mi diede la mano, io non contraccambiai il saluto perché non ho due facce».
Oggi, però, il tradimento è doppio. Avrebbe mai immaginato un tariffario per un gol da risarcire?
«Mai. Ma alla mia età, con la barba e i capello grigi, non posso stupirmi di niente...».
Nemmeno che ad accettare una mazzetta fosse una federazione al di sopra di ogni sospetto?
«Non li ho più sentiti da allora. Da quando sono andato via, i rapporti sono terminati. Irlanda o altrove, ormai è la stessa musica. Oggi si parla di Putin, degli interessi della Russia: forse solo in Cina si sta attenti a certe cose perché là non perdonano chi sbaglia...».
Lei potrà mai perdonare?
«Perdonare Blatter? La Fifa? Che dire, sono un cattolico praticante e, i cattolici, perdonano. Diciamo così: non potrei mai più fare finta di niente».
Quella risata in faccia suona come un colpo da ko...
«Prima o poi le mie certezze dovevano trovare qualche conferma. Mai avrei pensato ad un giro di soldi come questo, ma che dopo uno, due, tre o dieci anni la verità, cioè la truffa ai nostri danni, sarebbe venuta alla luce sì...».
È stato tradito il pallone, non solo l’Irlanda del Trap...
«Dopo una guerra c’è sempre il tempo della rinascita. Ecco, credo che il calcio possa vivere una nuova era adesso che qualcuno e qualcosa sono stati travolti».
A chi darebbe la poltrona di presidente della Fifa?
«Penso a Platini. Lo conosco, bene e da tempo: non so se Michel lo voglia davvero, ma tocca a lui per esperienza, serietà, sensibilità e onesta. E, poi, è europeo e il pallone è nato in Europa...».
Guglielmo Buccheri, La Stampa 6/6/2015