Gianni Barbacetto, il Fatto Quotidiano 6/6/2015, 6 giugno 2015
EXPO, LE CIFRE SEGRETE CHE PROVANO IL FLOP
Una sola frase dedicata alla corruzione: “Sottrae il diritto e la libertà a ciascuno di noi”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel giorno della visita a Expo, ha dedicato il suo discorso (pronunciato davanti a due indagati, il presidente della Lombardia Roberto Maroni e la presidente di Palazzo Italia Diana Bracco) ai temi dell’alimentazione e della fame del mondo. Ha dichiarato che “tutti gli uomini hanno diritto al cibo e all’acqua” e che dobbiamo “far crescere la generazione fame zero”.
Il capo dello Stato non era venuto a Expo il giorno della sua inaugurazione, il 1 maggio. È arrivato ieri, a esposizione già avviata e a polemiche sopite. Resta però in vigore l’incredibile embargo sui dati di Expo: segreto il numero degli ingressi giorno per giorno, segreto il numero dei biglietti del metrò (che porta al sito gran parte dei visitatori), segreti perfino i dati sulla spazzatura rimossa. Segreto anche quanto cibo viene buttato ogni giorno – a proposito di sprechi alimentari. È l’ultimo paradosso di Expo: di giorno predica contro gli sprechi, di notte butta quintali di cibo. La Caritas ha chiesto di poter ritirare e distribuire ai poveri ciò che viene scartato, ma non ha ancora avuto il permesso d’accesso al sito.
A maggio, 900 mila ingressi in meno di quelli stimati nel documento riservato
Sui visitatori, il commissario Giuseppe Sala per un mese ha tenuto nascosti i numeri, poi ha ammesso che per maggio era sensata la valutazione di Federalberghi (1 milione e 900 mila persone), ma infine ha dichiarato, con grande enfasi, che gli ingressi sono stati 2 milioni e 700 mila: “Maggio è stato straordinario, i risultati del primo mese sono molto soddisfacenti”. Un successo, dunque.
Al Fatto quotidiano risulta che i visitatori di maggio siano meno di quanto dichiarato. Forse Sala conteggia gli “ingressi” quotidiani anche delle migliaia di persone che lavorano nel sito. Ma anche fosse vera la sua dichiarazione, il risultato è nettamente inferiore alle previsioni della sua stessa società (pubblica, dunque tenuta alla trasparenza nei confronti dei cittadini che la finanziano con le loro tasse). Per dare un contributo di trasparenza, il Fatto pubblica oggi in questa pagina le cifre di un documento Expo riservato che stima le presenze giorno per giorno, nei sei mesi dell’esposizione. È il termine di paragone per valutare con oggettività il successo o l’insuccesso della manifestazione.
I biglietti venduti? Non sono 15 milioni, come dichiarato, ma solo 6 milioni
Per maggio, erano previsti 3 milioni e 610 mila visitatori. Quindi ben 900 mila in più di quelli dichiarati da Sala come fossero un grande successo. Se il trend non migliora, sarà difficile arrivare ai 24 milioni di ingressi previsti nei sei mesi. Maggio era considerato già nelle stime il mese più difficile (3.610.000). Per giugno le previsioni salgono (4 milioni), scendono di poco per luglio (3.960.000), poi una risalita ad agosto (4.250.000), piccola flessione a settembre (3.840.000) e record nel mese finale, ottobre (4.390.000).
Sala intanto ripete che “l’unico dato certificabile” sono i biglietti venduti (chissà perché, visto che la centrale operativa di via Drago controlla minuto per minuto tutti gli ingressi). A fine maggio Sala ha annunciato trionfante che i biglietti venduti sono già ben 15 milioni. Peccato che poi abbia dovuto ammettere che però quelli già pagati sono solo 6 milioni. Gli altri sono parcheggiati presso tour operator e grandi dealer, ma non ancora collocati ai visitatori in carne e ossa. Dunque i biglietti venduti sono non 15, ma 6 milioni.
Gianni Barbacetto, il Fatto Quotidiano 6/6/2015