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 2015  giugno 06 Sabato calendario

COLOSSEO, L’ARENA SARÀ RICOSTRUITA IN CINQUE ANNI

ROMA
Ci vorranno cinque anni di lavori, tanti studi, tante indagini, 20 milioni di euro di spesa e un concorso internazionale per ricostruire l’arena del Colosseo. Ma, al di là delle questioni tecniche, il ministro Dario Franceschini vuole fugare i sospetti avanzati più volte circa le finalità dell’operazione: a che cosa servirà l’arena? Non è che a qualcuno verrà in mente di allestirci concerti rock o gare sportive? «Il Colosseo non può diventare un contenitore buono per tutti gli usi», replica il ministro. «Ci vuole buon senso e massima precauzione, altrimenti anche un’ottima idea diventa sbagliata».
Tempi e costi dell’intervento sono stati comunicati ieri durante la presentazione di un’altra iniziativa nel Colosseo: la ricostruzione di uno dei montacarichi che in età imperiale servivano a portare in superficie le belve destinate ai combattimenti. È una struttura in legno a forma di gabbia (un metro e ottanta per un metro e quaranta) realizzata da due ingegneri, Umberto Baruffaldi e Heinz Beste, e finanziata da una società americana che ha filmato il cantiere e che distribuirà il documentario. Costo: 200 mila euro. Scopo: «Non un’opera effimera, bensì un importante intervento di archeologia sperimentale», spiega il soprintendente Francesco Prosperetti, quasi voglia prevenire le critiche a iniziative dal sapore marcatamente spettacolare.
Il montacarichi e l’arena sono connessi fra loro. Servono, insiste Prosperetti, «a restituire al monumento alcuni segni della sua storia. È una forma di mediazione culturale, che rende più palpabile la funzione assunta dal Colosseo in età imperiale, la sua natura di grande macchina del consenso ». Niente partite di calcio, dunque (come aveva proposto, chissà quanto seriamente, il presidente della Roma James Pallotta). Ma eventualmente spettacoli teatrali: nella piccola porzione di arena già realizzata alla fine degli anni Novanta, dice Prosperetti, si pensa di mettere in scena prossimamente una Medea.
Secondo Adriano La Regina, a lungo soprintendente a Roma, l’arena – la cui ricostruzione è stata rilanciata nei mesi scorsi dall’archeologo Daniele Manacorda – distribuirebbe meglio i visitatori e consentirebbe una migliore percezione del monumento (attualmente visitato da circa ventimila persone al giorno). La Regina, però, mette in guardia dai problemi che occorre risolvere: l’alterazione delle condizioni climatiche al di sotto dell’arena, l’umidità, lo smaltimento delle acque, gli appoggi sulle strutture antiche. Ma una questione sovrasta le altre. La Regina è tassativo: va benissimo ampliare la conoscenza e rendere accessibile questa conoscenza a quante più persone possibile, ma non si può usare il Colosseo per scopi impropri, che ne alterano la natura e che avrebbero fini di mercificazione.
Francesco Erbani, la Repubblica 6/6/2015