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 2015  giugno 05 Venerdì calendario

COME COSTRUIRE DAVVERO IL DEPOSITO DI ZIO PAPERONE


L’unico capace di tuffarsi e nuotare in tre ettari cubici di denaro, per la maggior parte monete, è Paperon de’ Paperoni. Solo per lui quella enorme e compatta massa di denaro sembra disposta a passare dallo stato solido a quello liquido: è l’eroe del veterocapitalismo, che i soldi preferisce accumularli e conservarli invece che farli circolare e rendere.
A noi che viviamo fra conti correnti online e transazioni digitali, stipendi incassati per bonifico e spesi con carta di credito, per non parlare di bitcoin e altre valute virtuali, il personaggio disneyano creato da Carl Barks nel 1947 appare anche come l’antitesi della speculazione finanziaria, un salutare richiamo alla necessità che l’economia torni in relazione con il mondo reale. Un bisogno simboleggiato da quella sorta di gigantesco salvadanaio, edificio immaginario ma definibile nei dettagli, che è il Deposito. La casa dell’anziano papero è un cubo d’acciaio zeppo di dollari che sorge sulla collina di Paperopoli. A questa insolita dimora il museo del fumetto Wow (viale Campania 12, Milano) dedica la mostra Zio Paperone e i segreti del deposito, che aprirà il 13 giugno.
L’argomento vi sembra leggero? Le forme del Deposito e le informazioni che lo riguardano, come spesso accade in un universo estemporaneo come quello disneyano, variano di storia in storia; ma a seguire il grande sistematizzatore e biografo di Zio Paperone, l’autore e disegnatore americano Don Rosa, che ne ha scritto una grandiosa saga, il Deposito sorge nello stesso luogo dove nel 1579 era stato fondato un forte, avamposto di quella che sarebbe diventata la città di Paperopoli, e quindi si ricollega all’epopea dei Padri Pellegrini e del Nuovo Mondo.
Dopo aver presentato il personaggio di Zio Paperone e il suo carattere, la mostra illustra appunto il Deposito in relazione con la città in cui si trova e di cui è il simbolo, al pari della torre Eiffel per Parigi o del Duomo per Milano, e dedica un’intera sezione all’interessante esperienza didattica condotta dall’ingegner Luca Sgambi, che con gli studenti della laurea magistrale in Architettura del Politecnico di Milano ha sviluppato la progettazione strutturale dell’edificio come se si dovesse costruirlo per davvero. A cominciare dai problemi di solidità, perché, trovandosi nell’Alta California, il Deposito è ad alto rischio sismico, tanto più che, secondo i calcoli effettuati, è sottoposto alla spinta generata da 35 mila metri cubi di monete.
Su questa linea – trarre occasioni di didattica da un edificio immaginario – si inscrivono gli incontri in programma con docenti ed esperti su urbanistica, statica, ingegneria dei materiali, anche per capire la reale fattibilità delle invenzioni narrative riguardanti il Deposito. Per esempio, i fantasiosi sistemi di protezione messi a punto dal papero proprietario con l’aiuto di Archimede Pitagorico, un altro personaggio disneyano di cui in questa pagina, prima o poi, dovremo occuparci.