Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  giugno 04 Giovedì calendario

Sara El Omri, 19 anni. Nata ad Alzano Lombardo da famiglia marocchina, una leggera disabilità a una mano e una serie infinita di problemi

Sara El Omri, 19 anni. Nata ad Alzano Lombardo da famiglia marocchina, una leggera disabilità a una mano e una serie infinita di problemi. Non ancora maggiorenne, aveva trascorso un periodo in comunità. Nel gennaio 2014 aveva sposato il connazionale Amine El Ghazzali, 25 anni - disoccupato da sempre, noto alle forze dell’ordine - perché lo amava ma anche per fargli avere il permesso di soggiorno. Costui però, sei mesi fa, aveva messo incinta la sua amante, una sedicenne di Locarno: madre con disturbi mentali, padre risposato, da tempo girovagava tra l’Italia, la Svizzera e la Svezia. Amine da tempo aveva raccontato alla moglie che aveva un’altra e che intendeva divorziare, la moglie, però, non ne voleva sapere. L’altra sera tra i tre, su una pista ciclabile, scoppiò una lite furibonda e d’un tratto l’uomo e la sedicenne, tirati fuori due coltelli da cucina, le infilarono le lame da venticinque centimetri ventiquattro volte nell’addome, nelle braccia, nelle gambe, lasciandola sulla terra in una pozza di sangue. Alle 22.45 di martedì 2 giugno sulla pista ciclabile che costeggia il fiume Serio, al confine tra Albino e Pradalunga nel bergamasco.