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 2015  giugno 03 Mercoledì calendario

MAH «A

volte ho dei dubbi sul suo modo di essere: trovo strana questa sua passione per gli sport individuali. Tutti quelli che pratica in privato non sono sport di squadra. Mah…» (Johann Cruyff a proposito di Luis Enrique).

AMBIZIONE «L’ambizione di allenare una big ce l’ho dentro, confesso che mi sentirei pronto di lavorare dovunque, ma non dipende solo da me. La verità è che nessuno mi ha cercato né io ho cercato altri club. Perciò ora non ho altri pensieri in testa che quello di allenare il Sassuolo anche il prossimo anno» (Eusebio Di Francesco).

SOGNI «Mio figlio ora deve pensare solo a divertirsi e deve studiare. Se vorrà fare il calciatore e ci riuscirà sarò contento. Certamente mi piacerebbe, ma ai miei figli auguro di realizzare i loro sogni, non i miei» (Antonio Di Natale parlando del figlio Filippo, che gioca da attaccante negli Esordienti dell’Udinese).

PARAGONI «Di base non mi piacciono in paragoni e poi Benzema è diventato capocannoniere quando era molto più giovane di me (a 20 anni, ndr), ma anche in un Lione migliore dell’attuale. Quindi tutto dipende dal punto di vista. In ogni caso, abbiamo qualità complementari, magari da far maturare in nazionale» (Alexandre Lacazette, capocannoniere della Ligue 1).

DIVISMO «Oggi tra i tennisti il divismo impera. Noi stavamo in mezzo alla gente, ora si rifugiano negli spogliatoi. Per chiedere un’intervista devi chiedere a fracazzodavelletri, noi parlavamo con tutti» (Adriano Panatta).

ANIMALE «Steph Curry ha fatto una stagione incredibile, e sta facendo cose incredibili non solo a livello di numeri. Non lo conosco bene, ma conosco molto bene alcuni suoi compagni di squadra: me ne parlano tutti come un ragazzo super, che fa quello che gli si dice, sempre in palestra e con buona volontà. Sono caratteristiche che non sempre si vedono nelle superstar. Non che LeBron non sia così, anzi è un animale da palestra anche lui» (Danilo Gallinari e il confronto fra le due stelle delle finali Nba).

MISURE «L’obiettivo è rendere più solida la mia tecnica. Ho inserito un passo, l’ottavo, nella rincorsa per essere più veloce allo stacco, ho lavorato sulla corsa ad arco che lo precede. Non cerco mai misure eclatanti in allenamento, ma mi concentro sui particolari tecnici. Se fai bene, la misura è solo una conseguenza». (Alessia Trost, tra le protagoniste nel salto in alto al Golden Gala di stasera).