3 giugno 2015
Loredana Colucci, 37 anni. Residente ad Albenga, vicino Savona, un lavoro dietro al banco di macelleria di un supermercato, una figlia di 13 anni e una di 20, tempo fa aveva lasciato il marito Aziz El Mountassir, 50 anni, egiziano, giardiniere, da tutti chiamato Simone
Loredana Colucci, 37 anni. Residente ad Albenga, vicino Savona, un lavoro dietro al banco di macelleria di un supermercato, una figlia di 13 anni e una di 20, tempo fa aveva lasciato il marito Aziz El Mountassir, 50 anni, egiziano, giardiniere, da tutti chiamato Simone. Costui, gelosissimo, convinto a torto che lei avesse un amante, finito in carcere per per averla pedinata, minacciata e per averle messo le mani al collo durante un litigio per strada, era tornato in libertà dopo nemmeno due mesi di cella. L’altro giorno andò a casa della moglie e la supplicò di tornare insieme. Lei urlò «è una storia finita, hai capito? Finita», allora lui le prese un coltello dal ceppo della cucina e le infilò la lama seghettata di 25 centimetri più volte alle spalle, nel torace, nelle braccia. Quindi la stessa lama se la piantò dieci volte nel petto e nel torace. La figlia tredicenne, che aveva visto tutto, corse in balcone, si mise a urlare chiedendo aiuto. I vicini, subito accorsi, trovarono la piccola che tremava così tanto da non riuscire quasi a stare in piedi e i suoi genitori in terra in una pozza di sangue. Alle 12.45 di martedì 2 giugno in una mansardina al terzo piano in via Corridoni a Albenga, vicino Savona.