Andrea Scanzi, il Fatto Quotidiano 2/6/2015, 2 giugno 2015
“BINDI HA ESAGERATO, DATE ALTRO TEMPO A RENZI”
[Intervista a Carlo Verdone] –
Non possiamo parlare di musica? Di Hendrix, di Stevie Ray Vaughan, di Bonamassa?”. Col consueto garbo antico che lo contraddistingue, Carlo Verdone prova a non parlare di politica. “Sono elezioni strane. Nessuno ha perso, parlano tutti come se avessero vinto. E invece, con un’astensione simile, non ha vinto nessuno. La gente è andata al mare a mangiare il pesce, altro che elezioni. Siamo un Paese molto litigioso e la lite condominiale va avanti. La politica sta vivendo un momento altamente impopolare. Il Paese ha quasi perso la speranza e, in un contesto simile, alcuni temi diventano particolarmente sensibili”.
Per esempio quello dell’immigrazione.
L’immigrazione dalla Libia era stata prevista da Gheddafi, incautamente fatto fuori da Sarkozy. Col senno di poi, Saddam e Gheddafi dovevano essere lasciati lì. Gli andava data una prima lezione ma non la seconda, peraltro con la scusa delle armi chimiche che nessuno poi ha mai visto.
È un tema su cui Salvini ha fondato l’attuale consenso.
Salvini ha fatto da aspirapolvere a Forza Italia e ha cavalcato le battaglie giuste. Le soluzioni verbalmente violente della Lega fanno presa su molti. Oltretutto, in Italia, la politica estera ultimamente è stata un disastro. E l’Europa ci sta lasciando soli.
E Renzi?
Gli darei ancora tempo. Non lo conosco personalmente, non l’ho neanche mai incrociato per sbaglio. Non parlo da renziano, ma è presto per giudicarlo. Qualcosa sta provando a fare. Poi, quando scadranno i tempi supplementari, dirò – nel caso – che ha fallito. Adesso è presto. E proprio per questo c’è una cosa che mi dà particolarmente fastidio.
Quale?
La corsa a chi dà la mazzata più forte a Renzi. Vedo una grande felicità per la batosta che ha preso: ma felicità de che? Ormai è una gara a chi usa meglio la mazza fiondata contro Renzi. E le mazzate più dure non arrivano da Forza Italia o dalla Lega, ma dal Pd. Dal suo partito.
Ce l’ha con Rosy Bindi?
Persona perbene e seria, ma a 48 ore dal voto non puoi fare una cosa del genere. Se agisci così, indebolisci tantissimo Renzi. E se indebolisci lui, a mio modesto avviso indebolisci il Paese e le sue possibilità di partenza. Siamo con le pezze al culo e questa opera di autodistruzione interna che caratterizza il Pd ha dell’incredibile.
La Commissione Antimafia ha solo reputato impresentabile, tra i tanti, De Luca.
Non conosco la vicenda in dettaglio. Posso dire che otto anni fa rimasi stupito dall’efficienza dell’Università di Salerno e da una città così bene amministrata. Tutti, da sinistra e da destra, avevano stima di De Luca. Lo reputavano persona inflessibile e seria.
Inchieste e Legge Severino rimangono.
Non riscontro passione nel dissenso interno al Pd, ma mero calcolo politico: un voler indebolire Renzi. Anche alla Bindi, con tutto il rispetto, sarà capitato di essere circondata da impresentabili: non scherziamo, su. Potrei fare 30 nomi di esponenti di sinistra impresentabili del passato, ma per pudore lo eviterò.
Quindi anche in Liguria il Pd ha perso per colpa di Pastorino?
Certo. Era o non era un candidato civatiano? La penso come la Serracchiani, una delle più preparate. È una lotta interna che fa il gioco degli altri e fa male a Renzi, ma più che altro a noi.
Forse, più semplicemente, era sbagliata la Paita. Come era sbagliata la Moretti.
In Veneto la Lega è molto forte, si sa. A Renzi consiglierei comunque di operare una seria campagna acquisti. Ci sono tanti giovani preparati nel Pd, ma non emergono. In politica, ora più che mai, servono umiltà, onestà e oratoria. L’oratoria è fondamentale. Lo sapeva Berlusconi e pure Craxi, criticabile su tante cose ma inattaccabile su oratoria e politica estera.
E Salvini?
Parla come i suoi elettori vogliono. Si rivolge a gente che desidera sentirsi dire “sfonnàmoli”, “prendiamo le ruspe!”. Oggi vince chi sa eccitare la platea. Il Pd ha un elettorato diverso e deve essere eccitato con garbo e senza toni da curva. Per carità. Bisogna poi stare coi piedi per terra ed essere cauti nelle promesse: questo, in Renzi, non sempre capita.
Paolo Sorrentino ha detto che potrebbe girare un film sugli impresentabili.
Gli riuscirebbe benissimo, con il suo stile fatto di flashback e metafore. Ne nascerebbe una splendida galassia di tanti “mezzi divi”, tanti piccoli Andreotti con mille magagne dietro. Io, più semplicemente, a fine giugno comincerò le riprese del nuovo film. Con me ci sarà Antonio Albanese. Da anni volevamo lavorare assieme e finalmente accadrà.
Andrea Scanzi, il Fatto Quotidiano 2/6/2015