Giampaolo Visetti, Affari&Finanza – la Repubblica 1/6/2015, 1 giugno 2015
YUAN SUPERSTAR E ORA LA CINA VUOLE CHE DIVENTI VALUTA DI RISERVA
Lo yuan accelera la sua ascesa mondiale e Pechino aumenta la pressione sull’Fmi per inserire la sua moneta nel paniere delle valute di riserva. La direttrice dell’Fmi ha dichiarato che non è più questione di «se», ma di «quando» e non è escluso che il debutto possa avvenire in ottobre. Ad imporre lo yuan quale nuova valuta globale non è solo la crescita dell’economia cinese, ma il potere reale della moneta nella regione Asia-Pacifico. Nell’area commerciale più ricca del pianeta, lo yuanè già la valuta più usata per i pagamenti diretti. In aprile il 31% dei pagamenti totali sono avvenuti in yuan, rispetto al 7% di tre anni fa, con un aumento del 327%. La moneta cinese ha superato lo yen giapponese, il dollaro di Hong Kong, quello americano e quello australiano. Secondo i dati della società interbancaria Swift, la maggioranza dei Paesi asiatici è passata dall’essere una scarsa utilizzatrice di yuan a una media, dal 10 al 50% delle transazioni. Tra le piazze forti Singapore, Corea del Sud, Taiwan e Filippine, ma il rafforzamento dello yuan è spinto dalla crescita delle clearing bank che ne consentono lo scambio offshore, con sedi allargate a Kuala Lumpur, Bangkok, Sydney e Seul. Lo yuan è la quinta moneta più scambiata al mondo, dopo dollaro, euro, sterlina e yen: in aprile le transazione hanno toccato il 2,07%, ma la tendenza si conferma in crescita. Negli affari con la Cina lo yuan ha superato sia lo yen che il dollaro di Hong Kong, diventando la valuta leader dell’Asia negli scambi commerciali. La moneta di Pechino rappresenta il 31% dei pagamenti, rispetto al 7% del 2012: ha superato il 50% negli scambi tra Cina e Singapore, Taiwan, Corea del Sud e Filippine, ma è diventata una delle principali valute usate anche dal Canada. Rispetto a tre anni fa, su 26 Paesi della regione Asia-Pacifico lo yuan è passato dall’essere una valuta secondaria per 9 nazioni, invece che per 19. La crescita della sua influenza si pesa anche con il cambio. Lo stesso Fmi lo scorsa settimana ha ammesso che lo yuan «non è più sottovalutato grazie al sostanziale apprezzamento reale nel corso dell’ultimo anno». La moneta cinese si è rafforzata nei confronti delle principali valute, euro compreso, guadagnando lo 0,6% anche rispetto a un dollaro Usa forte. Lo yuan si candida così a diventare la nuova moneta del secolo: solo un imprevedibile e brusco stop della crescita cinese può ora fermarne la corsa.
Giampaolo Visetti, Affari&Finanza – la Repubblica 1/6/2015