Anais Ginori, Affari&Finanza – la Repubblica 1/6/2015, 1 giugno 2015
ARNAULT, ANCHE IL GIORNALE È LUSSO NELLA SCUDERIA ENTRA LE PARISIEN
Parigi
Bernard Arnault vuole aggiungere un nuovo marchio alla sua scuderia di lusso. Questa volta non è l’ennesima maison di moda, ma un giornale. Il patron di Lvmh è infatti in trattativa esclusiva per l’acquisto dei quotidiani Le Parisien e Aujourd’hui en France. Arnault è già proprietario di Les Echos, comprato nel 2007 dal gruppo Pearson. Ma in un mercato come quello dell’informazione che si sta fortemente concentrando tra pochi gruppi, il magnate ha pensato che fosse necessario creare un nuovo polo. Lvmh ha fatto così un’offerta alla famiglia Amaury che possiede Le Parisien dal lontano 1946 ed è anche proprietario di L’Equipe e della società Amaury Sport Organisation (Aso), specializzata nell’organizzazione di grandi eventi sportivi come il Tour de France. Non è stato comunicato nessun importo ufficiale ma secondo Le Figaro, che per primo ha svelato la trattativa in corso, Lvmh avrebbe messo sul tavolo 50 milioni di euro per la testata, la tipografia e la filiale di distribuzione Proximy. Le Parisien- Aujourd’hui en France è il secondo quotidiano francese per vendite cumulate anche se, come altri giornali, ha risentito della crisi. L’edizione regionale de Le Parisien ha registrato un calo delle vendite di oltre l’8% a poco meno di 230mila copie al giorno, mentre l’edizione nazionale Aujourd’hui en France, quarto quotidiano francese dopo Le Figaro, Le Monde e L’Equipe, ha segnato una flessione del 7,9% a 148mila copie. Il fatturato aggregato è stato di 185 milioni di euro nel 2014. Il gruppo Amaury ha varato un severo piano di risparmi negli ultimi anni per ridurre i costi ed dovrebbe avvicinarsi al pareggio quest’anno, dopo i 35 milioni di perdite accumulati tra il 2013 e il 2012. L’offerta di Lvmh è considerata da alcuni esperti particolarmente favorevole rispetto alle attuali condizioni del mercato. L’ex editore del Nouvel Observateur, Claude Perdriel, ha venduto l’anno scorso la testata per una cifra compresa tra i 4 e i 5 milioni di euro al trio formato da Pierre Bergé, Xavier Niel e Mathieu Pigasse, già editori di Le Monde, Courrier International, Telerama. “Non l’ho venduto, l’ho donato”, ha detto Perdriel, convinto che fosse l’unico modo di salvare il settimanale. Cifre simili sono state sborsate dall’imprenditore delle telecomunicazioni Patrick Drahi per diventare azionista di maggioranza di Libération e poi de L’Express che ora confluiranno nel nuovo gruppo Altice Media. Davanti questi due grandi poli che si stanno delineando nell’editoria francese, ora entra in gioco un terzo protagonista. La proprietaria di Le Parisien-Aujourd’hui en France, Marie-Odile Amaury, aveva provato a vendere l’intero gruppo (con L’Equipe e la filiale Aso) a Vincent Bolloré, patron di Vivendi per una cifra intorno ai 200 milioni di euro. Ma la trattativa non è andata a buon fine. Il gruppo ha deciso allora lo scorporo del quotidiano, mantenendo per sé il giornale sportivo e Aso. La vera miniera di Le Parisien-Aujourd’hui en France sono le notizie locali, uno dei contenuti più redditizi nel mondo dell’informazione globalizzata. Ma sinora il fronte digitale è stato poco sfruttato nell’edizione regionale ed è quasi inesistente per quella nazionale. Esiste quindi un forte potenziale non ancora valorizzato che sicuramente interesserà al prossimo editore. Con l’acquisto della nuova testata, Lvmh avrà ora uno dei principali gruppi editoriali francesi, con un fatturato cumulato pari a 335 milioni di euro, una diffusione oltre le 500mila copie giornaliere e 12 milioni di lettori digitali. L’offerta per un giornale di stampo popolare come Le Parisien-Aujourd’hui en France può sorprendere da parte del magnate del lusso. Ma l’importante, ha spiegato in un’intervista al Figaro l’amministratore delegato di Les Echos, Francis Morel, che si candida a guidare il nuovo polo, è “crescere per realizzare economie di scala” e posizionarsi sul mercato nazionale rispetto agli altri gruppi. Più che le sinergie editoriali, che sono state escluse da Morel, Lvmh vuole così aumentare la raccolta pubblicitaria sia sul print che sul digital. Il sogno editoriale di Arnault nasce dal lontano. L’imprenditore aveva già comprato La Tribune, poi rivenduto in perdita. Nel 2007 ha acquistato Les Echosper 250 milioni di euro: il quotidiano è ormai il più influente media francese nell’informazione economica, visto che la Tribune adesso esce solo in edizione digitale. Les Echos è l’unico giornale francese che ha aumentato le vendite l’anno scorso. Ha chiuso in pareggio nel 2014 e dovrebbe essere in attivo quest’anno. E’ anche una delle testate più forti sul digital, con una formula paywall di successo e 30 mila abbonati solo su tablet, mobile e Internet. “Ma è un equilibrio fragile” spiega l’ad Morel. “Oggi un giornale di taglia media come il nostro stenta a svilupparsi in un mercato sempre più concentrato”. Lvmh è anche proprietario di Radio Classique, dei magazine Investir e Connaissance des arts, ha una partecipazione nel prestigioso editore Gallimard. Il sito Mediapart aveva svelato l’anno scorso – pubblicando documenti depositati in tribunale – che il gruppo aveva anche finanziato per 6 milioni di euro il nuovo quotidiano “liberal” L’Opinion, e versato 300mila euro nel sito Slate.fr. L’offerta di Lvmh per Le Parisien-Aujourd’hui en France è ora sottoposta alla consultazione degli organi del gruppo Amaury e dovrà ricevere l’approvazione dell’Autorità della Concorrenza. “E’ la dimostrazione che abbiamo un editore che crede nello sviluppo dei quotidiani” spiega ancora l’amministratore delegato di Les Echos. “Sono convinto – continua Morel – che gli asset della stampa sono oggi sottovalutati. Tra cinque, massimo dieci anni, saranno molto più cari”.
Anais Ginori, Affari&Finanza – la Repubblica 1/6/2015