Paolo Siepi, ItaliaOggi 2/6/2015, 2 giugno 2015
PERISCOPIO
Io ho fatto l’amministratore pubblico per trent’anni. L’abuso di ufficio per un amministratore è come una multa per un camionista. Non a caso il codice etico del Pd, che pure è rigorosissimo, non prevede l’abuso di ufficio possa precludere una candidatura. Pierluigi Bersani ex segretario del Pd. Corsera.
Da Gramsci a Renzi: «L’ottimismo della volontà, il pessimismo della Regione». Jena. La Stampa.
Grillo è il biglietto della lotteria vincente che è stato perduto e che non è stato riscosso. Grillo aveva in mano l’Italia. Poteva cambiare l’Italia, ma ha rinunciato. Matteo Renzi. Agenzie.
Non è vero che ho governato per vent’anni lasciando solo macerie. Ho fatto 36 riforme. L’alta velocità Milano-Roma-Salerno l’ho voluta io. Ho dimezzato gli incidenti stradali. Ho fermato l’immigrazione dall’Albania e, completamente, dall’Africa. Unica colpa? Mai riuscito a convincere il 51% degli italiani a darci fiducia. Silvio Berlusconi (Virginia Piccolillo). Corsera.
La Boschi: «L’esito del voto non influenzerà il futuro del governo». Non ne ha influenzato nemmeno la nascita. Spinoza. Il Fatto.
Il Papa ha detto che legge un solo giornale, la Repubblica. Poi l’agenzia cattolica Zenith ha corretto: «Francesco legge solo il Messaggero». Non si tratta solo di una curiosità, ma del capovolgimento di tutto un mondo mentale: il Papa, per dire, confonde il pensoso Ezio Mauro con l’agile Virmian Cusenza; preferisce Branko all’Amaca di Michele Serra; si sfizia con la cronache locali da Frosinone mentre Federico Rampini, intellettuale cosmopolita e di proverbiale eleganza dégagé, non vuole vederlo neanche dipinto. A Repubblica l’hanno presa male. C’è da capirli, ma la cosa potrebbe peggiorare: tra poco si scoprirà che Bergoglio preferisce Fregene a Capalbio, Barbara d’Urso a Fabio Fazio, Oscar Giannino a Zygmunt Bauman. E poi, il capitolo finale, la tragedia: quando Francesco ha chiamato Eugenio Scalfari, in realtà il Papa voleva parlare con Caltagirone. Marco Palombi. Il Fatto.
Berlusconi dopo essere rimasto in naftalina, a causa di qualche contrattempo giudiziario, è riapparso in tv con quel sorrisetto da nonnetto un po’ svanito, pronto a infastidire la domestica. Antonio Padellaro. Il fatto.
La gente dalle nostre parti dice a mia moglie Sandra: ma quindi anche lei è fuori e non possiamo votarla? Questa è un’ulteriore scorrettezza della commissione presieduta dalla Bindi: dovrebbe dire che, non solo è candidabile ma che è anche eleggibile. Clemente Mastella. la Repubblica.
È nata così la democrazia rappresentativa, che, dopo alcune geniali modifiche, fa sì che tu deleghi un partito che sceglie una coalizione, che sceglie un candidato che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni, e che se lo incontri per la strada ti dice giustamente: «Lei non sa chi sono io». Giorgio Gaber, monologo sulla democrazia.
Il rettore dell’università di Roma, Eugenio Gaudio, ha sbagliato a partecipare come giurato alla elezione di Miss Università soprattutto perché ha operato in un contesto in cui la reputazione internazionale dell’Italia è più legata al Bunga Bunga che alla sua enorme eredità scientifica e culturale. Appello di Mariana Mazzucato già condiviso da 550 firme.
Quello che sta accadendo al Sud è la coda di un fallimento. Riassumerei così: in Italia non siamo stati capaci di recuperare e rilanciare una terra meravigliosa, segnata dai colpi della storia e dalle colpe degli uomini. Abbiamo progettato (male), auspicato (sempre), speso (tanto), sopportato (troppo), sbuffato (invano): ma non ce l’abbiamo fatta. Mentre Milano riparte, Torino è cambiata, Trieste sogna, il Veneto combatte, l’Emilia-Romagna veleggia, la Toscana renzeggia e il Centro reagisce, al Sud e sulle isole abbiamo alzato bandiera bianca. Beppe Severgnini. Sette.
Expo è davvero una grande attrazione, basta vedere anche oggi quanta gente c’è in giro, malgrado sia un giorno feriale, a smentire i gufacci della vigilia. Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia. Agenzie.
L’amministratore delegato di CartaSi mi ha detto che nei primi 27 giorni di maggio le transazione su Milano hanno segnato un 16% in più rispetto allo stesso mese dell scorso anno. Giuseppe Sala, commissario Expo. Agenzie.
A Milano i tassisti ascoltano della musica anni 70, 80, 90 e oltre, a secondo dell’età. A Roma i canali calcistici di Roma e Lazio unificano la generazioni dei tassisti. Vorrà dire qualcosa? Chicco Testa. Il Foglio.
Vincenzo De Luca non ha paura della Bindi. Figurarsi. Non si fece spaventare neanche da una testa mozzata da maiale lasciatagli sotto casa. In quell’occasione disse: «Il maiale non lo gradisco. Per le feste ci si orienti su babà e zeppoline». Conchita Sannino. la Repubblica.
Albacete, Spagna. Da qui a Toledo, la Mancha si allarga sull’altopiano della Meseta. Una distesa all’apparenza infinita di terra piatta, bruciata. All’orizzonte, lontane colline rosse. La strada è dritta e deserta, il sole è proprio sopra di noi, e attorno, solo l’estate, torrida. Dai sedili posteriori tacciono i ragazzi, affascinati e inquieti. Questo deserto ci incute soggezione. Vai, vai, e nessuno. Rare fattorie candide, isolate (Com’era, un tempo, vivere qui tutta la vita?). Qualche vecchio mulino a vento, le pale ferme nell’aria bruciante. Finalmente un villaggio: quattro case, una chiesa, un bar vuoto. Perfino le mosche dormono sui vetri, a quest’ora. Marina Corradi. Avvenire.
In casa, nonna Jenny si era portata sua madre, che i nipoti chiamavano Bonne Maman. Costei aveva la strettezza mentale della provincia francese: era abbonata a Le Petit Journal e i fatti esistevano solo in quanto lì pubblicati. Ci fu un’eruzione del Vesuvio e alla notizia ella disse: «Je le lirai sur non Petit Journal» («lo leggerò sul mio Petit Journal»). La mia bisnonna non conosceva la pietà. Ecco il suo massimo sforzo nei riguardi di questo sentimento. Una volta una cameriera perdette il marito: ed ella, di fronte al suo pianto, osservò che «Ils ont eaux aussi leurs petits sentiments» («Hanno i loro piccoli sentimenti»). Paolo Isotta, La virtù dell’elefante. Marsilio, 2014.
Quando Anna Karenina si accorge per la prima volta che il marito ha delle brutte orecchie, capisce di non amarlo più. Edoardo Rialti. Il Foglio.
Renzi: «Sogno di pagare le tasse con lo smartphone». Apple sta per lanciare l’iPhone 730. Gianni Macheda.
Com’è difficile essere migliori di come la nostra natura ci ha imposto di essere. Roberto Gervaso. Il Messaggero.
Paolo Siepi, ItaliaOggi 2/6/2015