Paola Guabello, La Stampa 31/5/2015, 31 maggio 2015
TUTTI I DIPENDENTI AL MARE È IL REGALO DELL’AZIENDA
«Perché portiamo i nostri dipendenti in vacanza una settimana? Perché se lo meritano». Ne è convinto Ercole Botto Poala, amministratore delegato di Reda, che oggi parte per Ostuni accompagnato dalla sua famiglia e da 450 operai e impiegati al seguito compresi 50 bambini under 12. Un esercito che da Vallemosso farà rotta in Puglia «e non solo per qualche bagno al mare – prosegue l’imprenditore –. Abbiamo previsto anche visite culturali a Lecce e Alberobello, e qualche momento di riflessione sul nostro lavoro e sull’azienda: a che punto siamo, cosa vogliamo fare nei prossimi anni».
Partenza da Malpensa, gruppone suddiviso in otto aerei, trasferimenti con una dozzina di bus. L’iniziativa cade in concomitanza con i festeggiamenti dei 150 anni di vita dell’azienda, uno dei “gioielli” del tessile biellese che ha chiuso il 2014 con 80,4 milioni di fatturato e un incremento del 15% sull’anno precedente. La vacanza per tutti si aggiunge a una mostra itinerante inaugurata a Palazzo Clerici a Milano in febbraio, che sta viaggiando tra Londra, New York e Berlino in questi mesi. Progettato come una «full immersion nel mondo Reda» il percorso parte dalla pecora Merino per arrivare al tessuto. Poi il libro realizzato con l’agenzia Magnum Photos in cui i valori e l’anima del lanificio di Vallemosso sono raccontati attraverso gli obiettivi di Olivia Arthur, Paolo Pellegrin, Gueorgui Pinkhassov, Mark Power e Alex Majoli.
«Abbiamo pensato ai nostri clienti e ora pensiamo ai dipendenti – prosegue Ercole Botto Poala –. L’esperienza delle vacanze aziendali era nata tempo fa con l’intento di essere ripetuta ogni cinque anni. Si è scelto il 2015 vista la concomitanza con l’anniversario. L’azienda è fatta di persone e questo è il modo migliore per conoscerci e, insieme, lavorare meglio successivamente». Così accadrà durante la vacanza. Il personale dei diversi reparti (dalla filatura alla tessitura) all’inizio sarà «diviso».
Poi, con il passare dei giorni e grazie ai bambini, alle diverse attitudini sportive e non, si finirà per socializzare fino ad abbattere le barriere delle diverse competenze. «All’invito ha aderito il 70% della pianta organica - conclude l’imprenditore -. La fabbrica chiude e va in vacanza. La data è stata scelta perché solo a inizio stagione era possibile trovare una simile disponibilità di posti. Dal punto di vista produttivo tutti hanno dato il meglio, in questi giorni, per programmare il lavoro cercando di non provocare disagi ai clienti. E se qualcuno chiamerà risponderemo che siamo in riunione in spiaggia».
Paola Guabello, La Stampa 31/5/2015