Chiara Beria Di Argentine, La Stampa 30/5/2015, 30 maggio 2015
L’ALTR(A) FITTO, CHE A SILVIO PIACEREBBE
Tendenza Carmela. «Scommettiamo che se Berlusconi ti avesse visto avrebbe chiesto a te di candidarti?», scherzo con Carmela, la sola figlia femmina di Salvatore Fitto (il potente politico democristiano di Maglie morto in un incidente d’auto nel 1988 quand’era presidente della Puglia) e sorella minore dell’eurodeputato Raffaele, il giovane votatissimo ex governatore ed ex ministro che, dopo la rottura totale con Silvio Berlusconi, ha fondato il movimento «Conservatori e Riformatori».
Spettacolare quarantenne dai lunghi capelli biondi, occhi verde-azzurro, fisico da modella non castigato dai pantaloni di seta indiana a vita bassa, Carmela si scioglie in un sorriso beato: «Ma figuriamoci! Io sono fuori da tutti i giri». Lecce, ultimo weekend prima dell’elezioni regionali. Teorie di turisti grazie a «Cortili aperti», la manifestazione organizzata da Dimore storiche, associazione guidata in Puglia da Giuseppe Serracca Guerrieri, scoprono le barocche meraviglie del centro storico; a San Francesco della Scarpa c’è gran folla alla mostra-mercato «Artigiano d’eccellenza» creata da Maria Lucia, moglie di Giuseppe e cugina dei Fitto. Mostra assai chic&bipartisan: propone eleganti orecchini lady Gentiloni Silverj, cognata del ministro degli Esteri, e abiti per bimbi Patrizia Vendola, sorella di Nichi, il leader di Sel che alle ultime regionali sconfisse proprio Raffaele Fitto.
Gentilezze tra vicine di bancarella: Carmela F. presenta a Patrizia V. sua figlia Sveva. «“Cosa dirà lo zio?”. Mi ha poi chiesto Sveva. Figuriamoci! Raffaele mi conosce bene, siamo unitissimi. Sa che amo l’armonia e che voterei chiunque pur di votare lui. Come ho già fatto per anni...». Allude? L’ha forse ferita quello che, lo scorso ottobre, Berlusconi disse a suo fratello? Ovvero: «Sei un parroco di Lecce, figlio di un vecchio democristiano...». Pizzicata, donna Carmela sfodera la sua grinta: «Sì, mi ha ferito ma neanche tanto perché non ho mai pensato che Berlusconi fosse di un livello più alto di quella battuta. L’ho votato solo per votare Raffaele. Non l’ho mai conosciuto e anche se ci sono state delle occasioni non m’interessava perché non avremmo avuto nulla da dirci». Urca! Stop. Alla sua bancarella ragazze e signore si contendono i coloratissimi capi che Fitto fa confezionare in India con l’etichetta «Hindi .. quindi».
Hai avuto una fase fricchettona? Risata: «Veramente sono ancora una fricchettona! Hindi perché l’India, soprattutto quella di Kovalam Beach, in Kerala, è il mio luogo del cuore. L’altro è Otranto dove vivo a 3 km dall’abitato in una casa di campagna con i miei due figli, Niccolò e Sveva, 2 cavalli, 2 pappagalli più Hindi, un pastore dell’Asia centrale e Nero che abbiamo preso in un canile. L’avverbio “quindi” è invece il mio modo d’intercalare. Come dire: “E adesso cosa facciamo?”».
Ha 16 anni Carmela il 29 agosto 1988. «Stavo guardando a Telenorba il film “C’era una volta in America”. All’improvviso passano dei sottotitoli: il presidente Fitto è morto in un incidente. Poi arrivano i carabinieri. Amavo mio padre; da lui ho preso tutto. Aveva 47 anni, la stessa età che ha oggi Raffaele. Tra le più belle lettere di condoglianze ricordo quelle dei comunisti pugliesi. Sì, anche di Massimo D’Alema. I politici d’ogni parte allora avevano un altro spessore! E’ vero: Raffaele ha iniziato sulla scia della grande emozione per la morte di papà e ha raccolto il suo gran patrimonio di voti ma in 26 anni ha costruito tutto il resto».
Dopo la laurea in lettere, Carmela viaggia dalla Malesia all’India. Sola, con un serpente nascosto in un calzino. «Mi morì ad Agra mentre visitavo il Taj Mahal: cattivo presagio d’amore». Separata dopo 19 anni di matrimonio racconta della sua vita di madre in perenne moto per accompagnare a Maglie a scuola e a vari corsi i figli adolescenti e, poi, in giro per spiagge e mercatini (ha attrezzato con stand di legno la sua auto) a vendere vestiti. Più ironica ambulante che viziata figlia di papà Carmela F. sostiene: «Visto che faccio 40 mila km l’anno tutti dicono che in un’altra vita ero un tassista indiano!».
Chiara Beria Di Argentine, La Stampa 30/5/2015