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 2015  maggio 30 Sabato calendario

ARPE DIVENTA EDITORE DEL FOGLIO

Il passaggio di consegne non è ancora concluso, mancano solo alcuni dettagli formali, ma, come anticipato da ItaliaOggi del 7 aprile scorso, il finanziere Matteo Arpe diventa il nuovo editore del quotidiano Il Foglio, attraverso il suo fondo Sator. Escono di scena Paolo Berlusconi, che del Foglio deteneva il 48,30%, Denis Verdini, con il 21,42%, e pure la quota di Giuliano Ferrara (era del 14,28%) sarà diluita parecchio.
L’operazione avverrà attraverso un aumento di capitale attorno ai 2 milioni di euro, per una valutazione complessiva del Foglio fissata a cinque milioni di euro.
Alla fine della operazione, Sator avrà il 40% del capitale, la famiglia Mainetti del gruppo immobiliare Sorgente avrà un altro 40%, e Ferrara, che fondò il Foglio 19 anni fa e che ne è stato direttore fino allo scorso 27 gennaio, rimarrà con una piccola quota. Sator, in seguito, rileverà anche le quote rimanenti distribuite tra azionisti più piccoli, fino a raggiungere la maggioranza assoluta.
L’idea di Arpe è poi quella di creare una holding editoriale sotto la quale raggruppare le attività digitali di Lettera 43 (che controlla attraverso la sua News 3.0) e quelle cartacee con un quotidiano (Il Foglio), un settimanale (Pagina 99, comprato lo scorso aprile e che da gennaio ha cessato le pubblicazioni) e un periodico per il cui acquisto sono ancora in corso trattative.
In passato Arpe aveva già provato a rilevare Il Tempo e L’Unità, ma in entrambi i casi le cose non erano poi andate a buon fine. Con Il Foglio, invece, potrà finalmente mettersi in pancia un brand cartaceo di qualità da cui partire con le nuove strategie editoriali, utili a fare massa critica e a presentarsi sul mercato pubblicitario con un portafoglio mezzi integrato e di un certo peso. Con il cambio di editore, pur restando Ferrara, potrebbe scricchiolare la poltrona del giovane Claudio Cerasa, direttore del Foglio da appena quattro mesi. E in effetti Cerasa è cresciuto alla scuola di Ferrara, ottima da tanti punti di vista ma non di certo da quello dell’equilibrio di bilancio. Il Foglio, insomma, è un bel giornale che però da 19 anni non sta in piedi da solo e macina perdite. Arpe non vuole finanziamenti pubblici e pretende di fare l’editore di mezzi in grado di camminare sulle loro gambe, moderni, capaci di ampliare il target e di non restare, come è stato finora Il Foglio, un cenacolo per non più di 10mila eletti.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 30/5/2015