www.cinquantamila.it/fiordafiore 30/5/2015, 30 maggio 2015
La commissione Antimafia fa i nomi degli impresentabili: c’è anche Vincenzo De Luca • Blatter rieletto alla Fifa • L’Italia è fuori da recessione e deflazione, dice l’Istat • Le finte aziende francesi per veri disoccupati • Una legge per fermare lo spreco di cibo Impresentabili La commissione Antimafia ha reso pubblica la lista degli “impresentabili”: 16 nomi (che poi diventano 15 perché viene depennato Biagio Iacolare, Udc, dopo la protesta dei suoi legali), tra i quali c’è anche il candidato pd in Campania, Vincenzo De Luca
La commissione Antimafia fa i nomi degli impresentabili: c’è anche Vincenzo De Luca • Blatter rieletto alla Fifa • L’Italia è fuori da recessione e deflazione, dice l’Istat • Le finte aziende francesi per veri disoccupati • Una legge per fermare lo spreco di cibo Impresentabili La commissione Antimafia ha reso pubblica la lista degli “impresentabili”: 16 nomi (che poi diventano 15 perché viene depennato Biagio Iacolare, Udc, dopo la protesta dei suoi legali), tra i quali c’è anche il candidato pd in Campania, Vincenzo De Luca. Alla conferenza stampa, la Bindi ha ricordato che alla base dell’elenco c’è il codice di autoregolamentazione «approvato all’unanimità da tutti i partiti». Nel 2012 è arrivata la legge Severino, che prevede alcuni casi di incandidabilità e di ineleggibilità per chi è condannato in primo grado: «Il nostro codice è più rigoroso, perché riguarda anche i rinvii a giudizio. Ma meno esteso, perché riguarda solo i reati collegati a fenomeni mafiosi o i cosiddetti reati spia». Esclusi dal novero del codice i reati contro la pubblica amministrazione, il peculato e l’abuso d’ufficio. Inclusa, la concussione, sulla base della quale De Luca, che ha rinunciato alla prescrizione, è rientrato tra gli “impresentabili”. Nella Commissione si accusa la Bindi di aver deciso da sola: «Né all’ufficio di presidenza, né alla plenaria - spiega il socialista Marco Di Lello, segretario - è stata consentita alcuna valutazione sulla lista, che ci è stata comunicata pochi istanti prima della conferenza». Duro il commento di Renzi: «Sulla legalità non facciamo sconti a nessuno. Ma mi fa molto male che si utilizzi la vicenda dell’antimafia per una discussione tutta interna, per regolare dei conti dentro al Pd: l’antimafia è un valore per tutti, non può essere usata in modo strumentale». Intanto De Luca ha querelato la Bindi. De Luca De Luca è accusato di concussione e truffa per una vicenda che risale al 1998. All’epoca era sindaco di Salerno ed è accusato di truffa perché avrebbe sollecitato la cassa integrazione per gli operai Ideal Standard pur non essendocene i presupposti di legge, e di concussione per aver chiesto gli oneri di urbanizzazione agli imprenditori che volevano realizzare alcune opere nella zona industriale della città. È stato rinviato a giudizio nel 2008 e ha scelto di rinunciare alla prescrizione. Blatter Nonostante lo scandalo del calcio che coinvolge persone a lui molto vicine, Joseph Blatter è stato confermato presidente Fifa per la quinta volta. Alla prima votazione: schede valide 206, 133 per Blatter, 73 per lo sfidante, il principe giordano Ali bin al-Hussein, il quale rinuncia al secondo scrutinio. Appena rieletto, Blatter ha commentato: «Grazie. Avrei potuto prendere più voti, ma andiamo avanti. Sono un uomo di fede, Dio e Allah ci aiuteranno a riportare in alto la Fifa. Non sono perfetto, ma nessuno lo è». Recessione Secondo l’Istat, l’Italia è fuori dalla recessione. Nel primo trimestre 2015 il Pil è aumentato dello 0,3% rispetto all’ultimo trimestre del 2014: il rialzo maggiore da 4 anni. E rispetto allo stesso trimestre del 2015, la crescita è aumentata dello 0,1%. È la prima variazione tendenziali positiva dopo 13 trimestri. Inoltre a maggio l’indice dei prezzi al consumo è tornato a salire, a +0,2% da -0,1% di aprile, dopo la tendenza negativa dei quattro mesi precedenti. Disoccupazione Tra i vari strumenti a disposizione per provare a ridurre la disoccupazione, la Francia ha le Eep (Entreprise d’entraînement pédagogique ), aziende di allenamento pedagogico. Sono 110 in tutto il Paese, con scrivanie, computer, fotocopiatrici, organigramma, griglia per i turni e le ferie, riunioni e scioperi per prendere coscienza dei diritti del lavoratore. Ma i dipendenti non fanno alcun lavoro: il tentativo è di aiutare le persone a restare attive in una fase storica di forte disoccupazione di lungo periodo, preparandole a rientrare nel mondo del lavoro grazie a esercizi pratici. Le finte aziende si dedicano soprattutto alle risorse umane, commercio, segretariato. Per esempio Planète Jardin, ad Angers, è un’azienda di fiori e articoli per il giardinaggio. I lavoratori devono rispondere al telefono e raccogliere le ordinazioni anche dall’estero cercando di cavarsela con l’inglese, si occupano del pagamento delle spese della società e del trasporto, solo che i fiori spediti non arrivano a nessuno. Una Eep accoglie da 50 a 90 lavoratori all’anno, che ricevono una busta paga mensile, anche quella fittizia: serve per prendere dimestichezza con le diverse voci del salario. A fine mese i soldi arrivano dal sussidio di disoccupazione e dai vari aiuti sociali. In totale sono circa 7.000 le persone che in Francia frequenteranno un’azienda finta nel 2015. L’idea è nata in Germania, dopo la Seconda guerra mondiale, quando il governo tedesco cercò di riconvertire agricoltori in rovina o invalidi dando loro una formazione amministrativa (Montefiori, Cds). Cibo/1 Ogni famiglia italiana butta nella pattumiera 49 chili di cibo, pari a 8 miliardi di euro. Senza contare i prodotti lasciati nel campo (1,4 milioni di tonnellate), lo spreco nella trasformazione industriale (2 milioni di tonnellate) e quello nella distribuzione commerciale (300mila tonnellate). Comunque un italiano su quattro assaggia i prodotti scaduti prima di buttarli. Siccome in Francia hanno appena approvato una legge che prevede multe per i grandi magazzini che sprecano il cibo, anche il ministro Galletti vorrebbe fare altrettanto da noi entro la fine dell’anno: «Una legge diversa da quella francese perché sono convinto che è meglio risolvere senza sanzioni ma con educazione e incentivi». In effetti in rete su change.org in 30mila hanno firmato la richiesta di una normativa simile (Pasolini, Rep). Cibo/2 Lo spreco alimentare, se fosse un paese, sarebbe il terzo inquinatore dopo Cina e Usa, perché la quantità di anidride carbonica necessaria a portare il cibo sui nostri piatti è pari a 3,3 miliardi di tonnellate e per produrlo si usa il 30% del terreno coltivabile del mondo e una quantità di acqua ogni anno che basterebbe alle esigenze di tutti i cittadini di New York per più di un secolo. Il costo calcolato del cibo sprecato è pari a 750 miliardi di dollari: come il prodotto interno lordo della Svizzera (ibidem).