ilaria carra, il Venerdì 29/5/2015, 29 maggio 2015
EXPO, TROPPO BASSO LO STIPENDIO E I CUOCHI SI AMMUTINANO
MILANO. Non resterà forse nella storia, come quello dei marinai del Bounty, ma è il primo caso che si verifica dall’avvio della grande esposizione. L’ammutinamento numero uno dei lavoratori di Expo tocca al padiglione belga: è qui che venti francesi su 28, arruolati ai fornelli del ristorante, hanno fatto le valigie dopo neanche una settimana dalla partenza del grande evento e se ne sono tornati Oltralpe. Tutta colpa dell’accordo preso con lo chef che li aveva reclutati, Benoît Gersdorff: era stato lui a promettere una cifra alla sua squadra di cuochi e sottocuochi senza specificare, però, che l’importo in questione fosse lordo. Almeno così giurano che sia andata a Casa Belgio, dove i dirigenti che avevano affidato allo chef stellato la procura per occuparsi dei rapporti con il personale del catering e della cucina oggi dicono che «è proprio lui a essere andato oltre il suo mandato e ad averci messo nei guai». Perché quando i lavoratori si sono trovati davanti il contratto, un tempo determinato di sei mesi, da circa 1.200 euro al mese (a salire in base alle qualifiche), si sono rifiutati di firmarlo perché erano soldi lordi anziché netti. E allora via con le proteste. Sono serviti a poco i 300 euro pagati a ciascuno per il periodo di formazione di due settimane da metà aprile al 1° maggio.
Qualche ora di sciopero, e poi la decisione di andar via è arrivata. Un «malinteso» che ai belgi è costato parecchio: tre giorni di cucine chiuse e svariate migliaia di euro di incassi volatilizzati. In fretta e furia si è reclutato allora un nuovo chef, un belga, che ha messo insieme un altro team, al quale fin da subito verrà chiarita la differenza tra netto e lordo. (ilaria carra)