Eva Palumbo, MilanoFinanza 29/5/2015, 29 maggio 2015
A MELFI 400 MILA AUTO NEL 2015
Lo stabilimento di Melfi come simbolo dell’Italia che riparte. Sergio Marchionne, John Elkann e Matteo Renzi snobbano la kermesse di Confindustria e nelle stesse ore in cui il numero uno degli industriali, Giorgio Squinzi, parla alla platea di imprenditori, banchieri e rappresentanti del governo riunita in via eccezionale lontana da Roma per valorizzare l’Expo, a Melfi si celebra il rilancio di uno degli storici stabilimenti Fiat.
A Melfi, «quest’anno arriveremo a produrre 400 mila vetture», ha detto con soddisfazione Marchionne spiegando che «questo non è mai accaduto prima nella storia dello stabilimento». L’impianto Fca di Melfi ha toccato quest’anno un record occupazionale raggiungendo un organico di 7.474 lavoratori di cui 1.550 nuovi assunti nell’anno in corso. Lo stabilimento Sata nel 2014 contava 5.900 dipendenti. La fabbrica ha visto l’inserimento di 300 nuovi lavoratori a gennaio, 950 a febbraio e 300 a marzo. Nello stabilimento vengono prodotte la Jeep Renegade, la Fiat 500 X e la Fiat Grande Punto. L’ad di Fca ha inoltre aggiunto che entro il 2015, «molto probabilmente, ci saranno altri 1.000» nuovi occupati. «Questo», ha detto il manager, «è uno stabilimento che funziona. È un’ottima storia e abbiamo visto entusiasmo eccezionale da parte dei lavoratori». Melfi è la dimostrazione che «ci sono le condizioni per cui l’Italia torni a correre», ha sottolineato il premier mettendo in evidenza che «oggi con Marchionne ed Elkann abbiamo visto una realtà che non è teorica, ma pratica e concreta. Qui c’è gente che ha voglia di lavorare e ha voglia di crederci. Dieci anni fa ci prendevano in giro e dicevano che la Fiat avrebbe chiuso, che non ci sarebbe stato un futuro. Oggi», ha specificato Renzi, «un investimento intelligente fatto da Fca porta questa azienda dal Sud a costruire macchine da esportare nel mondo». Il premier conta che con il Jobs act i lavoratori dello stabilimento Fiat di Melfi «abbiano contratti più solidi e più stabili».
Sempre sul fronte delle regole del mercato del lavoro, Marchionne ha messo in evidenza come «abbiamo bisogno di flessibilità. A Melfi stiamo facendo 20 turni e lo stabilimento è fermo poche ore la domenica mattina. Arriveremo a oltre 8 mila dipendenti a fine anno, con l’indotto a oltre 15 mila lavoratori».
A proposito del rilancio del gruppo, «la nostra battaglia», ha spiegato Marchionne, «è acquisire quote di mercato». Per farlo bisogna anche procedere con il consolidamento del settore, un imperativo per Marchionne che non ha confermato di aver inviato una mail all’ad di General Motors, anche se scherzando ha detto: «Ne mando tante». In ogni caso nel settore auto ci sarà entro tre anni un matrimonio tra case automobilistiche. Senza indicare quali gruppi si uniranno, Marchionne si è limitato ad affermare: «La mia è un’opinione personale: sono sicuro che ci sarà un merger entro il 2018». Fca non starà a guardare: «O lo facciamo noi o il sistema si renderà conto che ci sono delle possibilità di migliorare la gestione di questo business».
Eva Palumbo, MilanoFinanza 29/5/2015