Giovanni N. Ciullo, D - la Repubblica 16/5/2015, 16 maggio 2015
Il nuotatore Amaury Leveaux ha scritto un’autobiografia (Sex, drogue et natation) in cui racconta la vita dissoluta dei suoi colleghi: «I nostri corpi non hanno segreti ed è tutto più facile quando sei giovane, muscoloso, abbronzato
Il nuotatore Amaury Leveaux ha scritto un’autobiografia (Sex, drogue et natation) in cui racconta la vita dissoluta dei suoi colleghi: «I nostri corpi non hanno segreti ed è tutto più facile quando sei giovane, muscoloso, abbronzato. E quasi sempre seminudo. I tabù impari a perderli da subito, così come quel costume da bagno che lascia davvero poco all’immaginazione. Maschi e femmine che frequentano le vasche imparano a conoscersi e guardarsi nei dettagli fin da subito». A sostegno di questa idea, riferisce le sue esperienze, come quella avvenuta su una terrazza ateniese alle Olimpiadi del 2004: «Ebbi un rapporto con una tipa, poi gli altri a turno fecero lo stesso. All’alba ci trovammo in un locale di striptease dove qualcuno finì per rifare sesso nella backroom». Era abituale «tornare in hotel in compagnia. O riuscire ad adescare per strada e fare sesso dietro un cassonetto della spazzatura». Sintetizza Leveaux: «Tra noi scatta una competizione a chi fa più conquiste. Anche le ragazze, da parte loro, sono disinibite e disponibili».