www.cinquantamila.it/fiordafiore 29/5/2015, 29 maggio 2015
Nonostante lo scandalo Fifa, Blatter non rinuncia alla rielezione • Putin accusa gli Stati Uniti • Si cercano due pirati della strada a Roma • Gli studi di settore dicono che i redditi dei farmacisti aumentano, ma i commercianti sono diventati più poveri • Una petizione contro i compiti estivi Blatter Platini, numero uno Uefa, ha chiesto a Joseph Blatter, da 17 anni presidente della Fifa, di lasciare «per il bene del calcio» e di rinunciare alla rielezione (si vota oggi)
Nonostante lo scandalo Fifa, Blatter non rinuncia alla rielezione • Putin accusa gli Stati Uniti • Si cercano due pirati della strada a Roma • Gli studi di settore dicono che i redditi dei farmacisti aumentano, ma i commercianti sono diventati più poveri • Una petizione contro i compiti estivi Blatter Platini, numero uno Uefa, ha chiesto a Joseph Blatter, da 17 anni presidente della Fifa, di lasciare «per il bene del calcio» e di rinunciare alla rielezione (si vota oggi). Intanto alcuni sponsor si sono fatti sentire: Coca Cola, Visa («Ci aspettiamo passi decisi e immediati per costruire una nuova reputazione»), McDonald’s. Eppure soltanto un colpo di scena potrebbe impedire a Blatter di essere eletto alla presidenza della Fifa per la quinta volta. L’avversario è il principe giordano Alì Bin Hussein, appoggiato dall’Europa quasi compatta (46 voti su un totale di 53). L’Africa (54 voti) è tutta con Blatter, che avrà anche i voti della maggioranza dei Paesi dell’Asia (46). La Concacaf (Nord e Centroamerica, 35 voti) è divisa, con gli Stati Uniti a guidare la rivolta anti-Blatter, così come sta all’opposizione l’Oceania (Australia in testa, 11 voti), ma non il Sudamerica (10). Dal secondo scrutinio basta la maggioranza più uno (105 voti) per vincere. Comunque, anche se rieletto, difficile che possa durare un anno; forse potrebbe essere costretto ad abdicare subito dopo l’estate. Putin Nello scandalo delle mazzette sui campionati mondiali di calcio, Vladimir Putin si schiera con Blatter: «È un tentativo palese di non permettere la rielezione di Sepp Blatter come presidente della Fifa. Gli Usa perseguono la gente per raggiungere i propri obiettivi egoistici. Come nei casi Assange e Snowden». Putin non dice comunque di temere che lo scandalo possa gettare ombra sull’assegnazione dei mondiali alla Russia. Ma alla tv di Mosca ha assicurato: «Siamo al corrente della pressione che è stata esercitata su di lui per impedire l’organizzazione del Campionato mondiale di calcio nel 2018 in Russia». Pirata Da mercoledì a Roma si cercano due rom bosniaci sedicenni che, a bordo di un’auto, sono piombati a tutta velocità su un gruppo di pedoni. È morta Corazon Peres Abordo, 44 anni, filippina, colf. Otto feriti, 4 sono gravi. Nell’auto c’era anche Maddalena, 17 anni, moglie del rom che era alla guida: è stata portata in carcere con l’accusa di concorso in omicidio volontario, lesioni gravissime e omissione di soccorso. Intanto il padre del ragazzo che guidava si è presentato alla polizia dandosi la colpa: «Guidavo io, lo giuro, ma ero ubriaco. Mio figlio nemmeno c’era. Dovevo andare dal medico, perché ho il pacemaker, ma quando ho visto che la polizia mi inseguiva sono fuggito: mi hanno ritirato la patente proprio per ubriachezza». Rom L’associazione “21 luglio” stima 180mila rom e sinti in Italia (su 6 milioni nell’Unione Europea). La metà ha la cittadinanza italiana; il resto è apolide o è arrivato dalla ex Jugoslavia e dalla Romania (soprattutto dopo il 2007, con l’ingresso di Bucarest nell’Ue). La definizione di «nomade» non è appropriata: solo il 3% vive effettivamente in viaggio. Le associazioni contano 7 insediamenti legali a Roma (tre anni fa erano 13), 6 a Milano, 2 nel Napoletano, 5 a Torino, 1 a Firenze. Impossibile tenere conto delle bidonville illegali. A Milano, il monitoraggio più attento lo fa l’associazione “Naga”: circa 2mila rom insediati abusivamente in città, in piccoli nuclei marginali e poco vistosi. A Roma, dove i rom censiti sono 7mila senza contare quelli che vivono con gli immigrati di varie nazionalità in 200 bidonville, il greto del Tevere e dell’Aniene pullula di baracche. L’anno scorso 27 sgomberi: una goccia nel mare. Il 60% della popolazione rom ha meno di 18 anni. Uno su 5 non comincia il percorso scolastico. Il tasso di abbandono è del 50% nel passaggio tra elementari e medie, del 95% verso le superiori (Coppola e Frignani, Cds). Redditi Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Economia sugli studi di settore, il reddito medio degli oltre 15mila farmacisti italiani è salito da 90 a 97mila euro tra il 2011 ed il 2012. Crescita ancora più forte per gli studi odontoiatrici: da 38.800 a 50.400 euro. Calano, invece, i notai: da 233 a 212mila euro. Nel complesso il reddito totale dichiarato dai 3,6 milioni di contribuenti, attraverso gli studi di settore 2013 (riferiti ai redditi dell’anno prima), è stato di 98 miliardi di euro, in calo dell’1,8% sull’anno prima, in linea quindi con la flessione del Pil (-1,7%). L’importo medio dichiarato è stato pari a 25.400 euro per le persone fisiche (27mila quello medio assoluto), contro i 25.700 del 2012 (-1,2%). Quello più elevato si registra nel settore delle attività professionali (42.100 euro, -2,9%), seguito dal manifatturiero (29mila, +6,8%), dai servizi (23.500 euro, -2,7%) e, in fondo alla classifica, dal commercio (appena 17.500 euro). Tuttavia alcune categorie di commercianti dichiarano un reddito molto più basso, e addirittura rientrano tra gli incapienti (sotto la soglia degli 8.000 euro): si tratta dei corniciai, i titolari di mercerie, i rivenditori di auto (che hanno dichiarato in media un reddito d’impresa di 6.100 euro), i titolari di negozi di abbigliamento, di negozi di strumenti musicali e gli artigiani della ceramica. Poco dopo la soglia limite per il pagamento delle tasse ci sono le tintorie (8.100 euro in media) e i rivenditori di giocattoli (8.200) seguiti dai librai (9.600 euro). L’82,6% dell’Irpef arriva dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, e appena un 5,9% corrisponde a redditi d’impresa o da lavoro autonomo. Compiti Su change.org c’è una petizione, che conta già 4.300 firme, contro i compiti estivi degli studenti. Lo hanno sottoscritto genitori, maestri, pedagogisti, associazioni e dirigenti scolastici. Tutto è ricominciato da una lettera aperta e da libro pubblicato qualche anno fa da Maurizio Parodi, dirigente scolastico. Titolo: Basta compiti a casa non è così che si impara (edizioni Sonda). Secondo l’Ocse i quindicenni italiani passano una media di 9 ore la settimana a fare i compiti a casa contro 4,6 della media europea (Montanari, Rep).