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 2015  maggio 29 Venerdì calendario

La Gazzetta dello Sport Anno IX numero 2978 29 maggio 2015 I sondaggi dicono che De Luca, in Campania, ha un impercettibile vantaggio sul governatore uscente, Stefano Caldoro, talmente impercettibile «che possiamo benissimo sbagliarci, si sono sbagliati in Inghilterra, figuriamoci»

La Gazzetta dello Sport Anno IX numero 2978 29 maggio 2015 I sondaggi dicono che De Luca, in Campania, ha un impercettibile vantaggio sul governatore uscente, Stefano Caldoro, talmente impercettibile «che possiamo benissimo sbagliarci, si sono sbagliati in Inghilterra, figuriamoci». Vincenzo De Luca è il candidato del Partito democratico, messo sulla graticola adesso perché è stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio e questa condanna non gli impedisce di candidarsi, ma gli impedirà di governare come governatore, a meno che Renzi non cambi di corsa la legge relativa (la famosa Severino che costò il seggio di senatore a Berlusconi) oppure il giudice a cui De Luca ricorrerà contro il decreto di sospensione firmato da Renzi non gli dia ragione o a meno che, tra qualche mese, la Consulta non dichiari incostituzionale la stessa Severino rimettendo tutto in gioco. Stefano Caldoro è il governatore uscente della Campania, di cui De Luca dice: «È l’ora di dire con forza che disastro sono stati i cinque anni del governo regionale di centrodestra con quattrocento consulenti nominati direttamente dal presidente Caldoro sottraendo quindici milioni di euro l’anno dal bilancio regionale. Fondi che noi daremo direttamente a disabili e fasce deboli». Caldoro gli risponde per le rime («Sei una macchietta, piena di contraddizioni»), ma la partita tra i due potrebbe essere decisa dal terzo incomodo, la grillina Valeria Ciarambino, a cui i sondaggi predicono un certo successo con sottrazione di voti soprattutto al candidato del Pd. • Sa che di questo De Luca, alla fine, non sappiamo niente? Ha 66 anni, separato dalla moglie, due figli. Laureato in filosofia, passione per Bacone e per la chitarra, strumento su cui eseguirebbe, tra l’altro, una memorabile versione di Bandiera rossa. Uomo, però, riservatissimo: non lo si vede alle feste, Dagospia non riesce a cucirgli addosso niente di piccante, l’appartamento in cui vive in via Giovanni Lanzalone a Salerno è assai modesto e praticamente nessuno che non sia suo amico intimo ci ha mai messo piede. • Sono caratteristiche che mi piacciono. È però - secondo quello che racconta chi lo conosce - uomo narciso, irruento, feroce con gli avversari e di lingua tagliente. «Imbecilli, somari, animali, parassiti, cafoni arricchiti, bestie, miserabili, sfrantummati, analfabeti, idioti, coccobelli, pulcinella» sono gli insulti che Isaia Sales gli ha sentito sparare contro gli avversari dagli schermi di Lira Tv. A Saviano, che gli imputa adesso di aver fatto liste paracamorristiche, ha risposto a muso duro: «Ha detto un’enorme sciocchezza. Ho l’impressione che si stia avvitando sulla sua immagine. Saviano ha già fatto un errore enorme quando ha fatto appello al popolo campano per non andare a votare alle primarie e il popolo campano se ne è infischiato andando a votare in massa». • Vero? Vero. Perché De Luca, dalle sue parti, è popolarissimo. Nelle varie inchieste sul sindaco più amato d’Italia, fatte ogni anno dal "Sole 24 Ore", quando non è primo, risulta sempre ai primissimi posti. Alle primarie vinte da Renzi, l’attuale