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 2015  maggio 29 Venerdì calendario

Pier, per tua informazione: mia risposta a una lunga e dotta mail pervenutami stamani da un lettore, e un suo amico, che vivono e lavorano in Svizzera nel mondo della Finanza, ci siamo conosciuti leggendomi loro ogni mattina sull’iPad

Pier, per tua informazione: mia risposta a una lunga e dotta mail pervenutami stamani da un lettore, e un suo amico, che vivono e lavorano in Svizzera nel mondo della Finanza, ci siamo conosciuti leggendomi loro ogni mattina sull’iPad. Scusa l’impaginazione della risposta, leggi prima la mail del lettore, r --------------------------------- Da Àpota, cattolico, liberale, “granata”, sono giunto a una sintesi radicale, quindi fragile (un ottantenne ha fretta per definizione, per cui è costretto a saltare alcuni passaggi), basata su due presupposti (ovviamente discutibili): -l’inamovibilità e il degrado della Classe Dominante è tale che non vedo altro modo di difesa verso costoro che la Magistratura (mi riferisco al penale). Certo la sua inefficienza specie nel civile è nota, è quella del Paese (i 12 anni di cui parla lei) ma conoscendo lor signori, e avendoci pure passato la vita, resta il fatto che l’arroganza loro si ferma solo davanti alla galera (davanti a questa prospettiva sono terrorizzati disposti a tutto). Per questo mi aggrappo alla magistratura, perché è l’unica istituzione che può difendere me da loro. -circa il voto, ne ho scritto in un cameo. La situazione è talmente grave per la democrazia e la libertà che, anche in questo giro elettorale, in fondo banale, il voto assume un’enorme rilevanza. L’altra sera ho sentito Monti a 8 ? diceva cose orrende senza neppure rendersene conto, ipotizzando che noi cittadini comuni si appartenga a un mondo di pazienti idioti e sedati che entrano e escono da una camera iperbarica a piacimento delle élite. Per questo non mi comporterò più come ho fatto finora (votare il meno peggio) ma voterò contro quello che considero il mio nemico (amico delle élite) in modo o da mandarlo a casa se è al potere o non permettergli di andarci, senza pormi il quesito con chi sostituirlo: un passo alla volta. Con il cameo di sabato, tornerò sul tema. Un caro saluto, vi aspetto alla serata del 9 giugno a Milano, r PS avevo letto il libro di Hoppe, anzi l’avrei dovuto citare nel pezzo a cui si riferisce, in quanto Hoppe sostenne già nel 2006 che è come ovvio a favore della libera circolazione delle merci, ma non della libera immigrazione delle persone. Buongiorno Dr. Ruggeri, Se l’Italia fosse la Svizzera governerebbe il buon senso comune. In Italia non accadrà mai. Mi piace molto l’articolo di Cobianchi. É il motivo per cui non posso condividere il Suo pensiero sulla superiorità della Magistratura rispetto alle altre istituzioni dello Stato. Nel mio piccolissimo dopo 12 anni di una causa di lavoro ancora non siamo alla fine del Processo di appello. Ma non traggo la mia opinione dalla mia vicenda perché un caso non fa statistica. È solo per rafforzare. Le segnalo, se non l’ha letto, "Democrazia, il dio che ha fallito", di Hans Hermann Hoppe, edito da Idealibri. Se La interessa ma non lo trova glielo posso procurare. Glielo segnalo in quanto nell’ultimo piacevolissimo incontro mi ha posto quesito sulla scuola austriaca di economia. Hoppe ha una posizione anarco capitalista, estrema, ma il liberalismo o é estremo o non è affatto perché se esso si modera e accetta l’esistenza dello stato, sia pure limitato al compito di far rispettare la proprietà privata, si pongono le condizioni della crescita delle competenze dello stesso. Non si é mai visto uno stato che arretra ma solo stati che incrementano le competenze fino a sostituire il diritto naturale, basato sulla proprietà privata, con la capacità legislativa, che finisce di ridurre l’esercizio della proprietà privata. Per proprietà privata si intendono sia i beni che i redditi. Il mondo di Hoppe é un mondo in cui non vi é monopolio alcuno. La giustizia, la sicurezza, i trasporti...tutto é affidato ai privati. Due parti in contenzioso SCELGONO chi li giudica, un quartiere residenziale SCEGLIE chi opera la sicurezza. Tutto é privato, strade autostrade, infrastrutture. Lo stato si scinde in una secessione continua in comunità più piccole, rette dal solo diritto privato, oggi soccombente rispetto al diritto pubblico, e nel suo mondo unico diritto. Le tasse sono un accordo tra le parti: la guida della comunità propone e l’individuo aderisce a livello personale, ovvero chi non accetta di pagare tasse non usufruisce dei servizi ad esse connessi. La discriminazione é la regola, non vi è eguaglianza ma libertà. Ovvero non vi é egualitarismo ma uguaglianza di fronte alle situazioni. Non vi sono sussidi. Si può costruire un quartiere per albini alti due metri che esclude tutti gli altri, ce ne sarà uno di neri vegani che non accettano i bianchi carnivori, e via così. Apparentemente si può restare perplessi perché siamo abituati a confidare nello stato che elimina le discriminazioni. Ma è proprio così? Intanto chi é pagato dalle tasse di altri (se le tasse sono obbligatorie e se la tassazione quindi é monopolista) si trova in una posizione nella quale si estrinseca una superiorità di funzione. Tenderà pertanto ad espandere il proprio potere e ridurre quello dei tassati. Poi, perché io bianco e carnivoro dovrei voler vivere nel quartiere di un vegano che non mi vuole accanto per la mia dieta è per il colore della mia pelle? A mia volta ho il diritto di escluderlo dal mio quartiere, o condominio, o casa. Il vecchio bardo "ognuno re nel suo castello" ha più di 700 anni ma é stato completamente stravolto dal passaggio dal principe ala democrazia. Nessuno qui rimpiange la monarchia ma ad una analisi razionale non può sfuggire che un monarca assoluto , proprietario della nazione tutta in forza del diritto privato e dall’assenza del diritto pubblico, sarà più incline alla conservazione delle risorse piuttosto che al loro sfruttamento, alla tutela del territorio piuttosto che alla sua devastazione. Il monarca ha bisogno di un grado di consenso, sia pure non espresso, che sia costante. Il governante eletto, non avendo la proprietà ma un usufrutto temporaneo, é più motivato sia a "fare presto", sia a beneficare le clientele attraverso il trasferimento di ricchezza successivo all’esproprio. É quindi portato a innalzare il diritto pubblico sopra a quello privato e a ridurre i margini di utilizzo della proprietà privata da parte del titolare, per fini di consenso che porteranno alla propria rielezione. Non sono riuscito a presentare questo libro come si deve, ma se La ho interessata me lo dica, riuscirò a procurargliene una copia. Una cosa vorrei chiedere a Lei: In un Suo cameo parlava del dovere di votare, e di farlo col criterio di scegliere quello che osteggia maggiormente il nemico peggiore. Il mio problema é che ho difficoltà a inquadrare il peggiore: Renzi é un commissario europeo, il programma é "espropria e seda". Peggio di lui a sinistra Rifondazione, Landini, e gli eventuali scissionisti del PD. Ma sarebbero minoritari quindi come averne più timore che di Renzi, Intendiamoci, se avessero consenso farebbero molto peggio, in quanto portatori dell’etica dell’irresponsabilità ma il loro treno é passato. Berlusconi é cotto ma i suoi governi sono sempre stati meno dannosi squallidi e liberticidi di quelli di Prodi, ed anche di questo di Renzi. Insomma chi non votare mi è abbastanza chiaro. É chi votare che é mi é difficile identificare. I Grilini sono estremisti di sinistra giustizialisti lontanissimi dalla loro base elettorale, ma mandarli al potere sarebbe Syriza2, o Podemos la Vendetta. Salvini che potrebbe fare? Al di là della volgarità che farebbe mai in economia? É un’analfabeta politico, economico. Mi è simpatico e condivido pensieri su rom e occupazioni ma poi? Insomma Lei come fará? Mi scuso per la domanda aperta.... Affettuosi saluti