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 2015  maggio 30 Sabato calendario

A commento del mio Cameo di martedì (analisi e proposta per un diverso approccio sul tema “immigrazione”), ricevo le mail di due lettori di Italia Oggi, una Signora di Berlino, un Signore di Milano

A commento del mio Cameo di martedì (analisi e proposta per un diverso approccio sul tema “immigrazione”), ricevo le mail di due lettori di Italia Oggi, una Signora di Berlino, un Signore di Milano. All’immigrazione vista da Berlino e da Milano, aggiungo la mia, vista dal buco della serratura di questo sventurato paese. Che bel sogno! La prego promuova questa sua idea, affinché possa arrivare a chi governa. Nei giorni scorsi qua a Berlino ho assistito a una conferenza dove un giornalista tedesco, infiltrato come profugo in un barcone, dopo aver seguito tutta la procedura, è partito dalla Libia per l’Italia. Il racconto mi ha sconvolto, non sono riuscita a dormire per giorni…Le mando il libro, anche se è in tedesco. Secondo me non funziona. Se fai un’offerta più vantaggiosa aumenta il numero degli acquirenti. E tu non puoi accettarli tutti, quindi si forma il mercato nero e siamo punto e daccapo. Inoltre, c’è il fatto che la grande maggioranza adesso è fatto da gente che scappa per motivi politici …. Il primo è un auspicio fatto con la mente e col cuore, la seconda un’analisi ineccepibile. Questa analisi dimostra come nessuna soluzione sia possibile, se non l’attuale, a meno di cambiare l’approccio. E’ ciò che ho tentato di fare. Cosa succede oggi? I Governi europei non hanno alcuna intenzione di ospitare né asilanti né immigrati per ragioni economiche, interpretando il pensiero della maggioranza dei loro cittadini (non dimentichiamo che lor signori devono esseri rieletti). Essendo politicamente corretti, di destra o di sinistra, fingono di essere disponibili, usando parole alate. In realtà, che fanno? Malta, Spagna, Francia, nel silenzio più assoluto di tutti, applicano il respingimento puro e semplice. L’Italia invece riceve tutti quelli che arrivano, non li video-registra e spera che fuggano verso Nord. Nel frattempo si sono creati due business, quello degli scafisti (criminali islamici) e quello delle organizzazioni pseudo-umanitarie nostrane, cattoliche e laiche (serie o criminali o un mix delle due), impossibili da smantellare, se non si assume una posizione politica drastica. Oltretutto, con la vittoria del ceo-capitalism sul capitalismo classico è caduto un presupposto sul quale per 30 anni ci siamo cullati: gli immigrati sono una ricchezza, pensate, i loro contributi pagano le pensioni ai nostri vecchi! Il nuovo modello di business ha a disposizione fin troppi lavoratori per le attività richieste. Gli immigrati non servono più, ci sono già i cittadini comuni, impoveriti e sedati, disposti a qualsiasi cosa, compreso una riduzione dei diritti, per uno straccio di lavoro. Le considerazioni-proposte che facevo erano banali. Sull’immigrazione la strategia adottata dall’Italia e dall’Europa è vecchia e perdente. Solo degli idioti possono pensare di bombardare pescherecci vuoti, al primo affondamento di un peschereccio vero, questa strategia finirebbe nel ridicolo. A mio parere, per ragioni umanitarie, dobbiamo accettare di ricevere un certo numero di immigrati per ragioni economiche e di asilanti, per un certo numero di anni. Ciò significa fissare quote rigide e impostare un processo, governandolo con responsabilità dirette. Per il residuo mercato nero, non c’è altra alternativa che praticare il respingimento secco (stile Cameron e Obama: provate a sbarcare in Cornovaglia o in California). Sarei stupefatto se una tale proposta (questa o altre similari, basate sul puro buon senso) venisse accettata. Il modello attuale piace a tutti: alle élite italiche perché possono esercitare la bontà salottiero-giornalistica a costo zero (per lor signori), alle organizzazioni caritatevoli (soprattutto caritatevoli verso loro stessi, vedi Mafia Capitale e Caritas campana), al modello di business in essere che, giocando sulla lotta fra un numero sempre maggiore di poveri, abbatte il costo del lavoro e consuntiva maggiori profitti. Come usa dirsi ora, tutto si tiene. editore@grantorinolibri.it @editoreruggeri