D, la Repubblica 23/5/2015, 23 maggio 2015
ASTROGEMELLI
Mark e Scott Kelly sono gemelli, uguali in tutto e per tutto. Ma tra loro qualche differenza c’è. Mark, per esempio, ha i baffi. Scott, invece, è volato nello spazio e abiterà un anno nella Stazione Spaziale Internazionale (Iss). È arrivato un paio di settimane fa ed è stato accolto, tra gli altri, anche dalla nostra Samantha Cristoforetti. Nel corso dei prossimi dodici mesi Scott sperimenterà su di sé gli effetti della teoria della relatività di Einstein. E cioè, pare, tornerà ringiovanito rispetto a suo fratello Mark rimasto a terra.
In realtà, spiega lui, per Scott il tempo passerà solo un po’ più lentamente: «È l’effetto chiamato “paradosso dei gemelli”, che più che un paradosso è una diretta conseguenza delle leggi della relatività».
In concreto, fatti tutti i calcoli, per la velocità della Iss rispetto alla superficie terrestre, la differenza tra il tempo vissuto da Mark e quello di Scott sarà appena di tre millisecondi. Ma questa minima differenza avrà incarnato nei due astrogemelli il sogno di Einstein di dimostrare, con un viaggio spaziale, che il tempo non scorre sempre allo stesso modo. Intanto, qui sulla Terra a studiare Mark (e a distanza anche Scott) ci sono i medici. L’obiettivo è capire che cosa succede a un organismo che vive a lungo in assenza di peso ed esposto a livelli di radiazioni elevati. È il Kelly Twin Project: un’occasione unica per la ricerca spaziale, spiegano alla Nasa, perché permette di studiare due individui geneticamente uguali in ambienti radicalmente diversi.
I Kelly sono entrambi astronauti, ma Mark è andato in pensione per assistere la moglie, politica, gravemente ferita durante un attentato. Grazie a suo fratello Scott potrà comunque dare il proprio contributo alla ricerca, ha spiegato. Un contributo che sarà determinante soprattutto se un giorno l’umanità vorrà davvero partire alla volta di Marte.