Fabrizio Roncone, IoDonna 23/5/2015, 23 maggio 2015
L’ITALIA VISTA DA DAGOSPIA
Il 23 maggio del 2000 compariva per la prima volta in rete il sito Dagospia: quindici anni dopo è uno dei siti più cliccati d’Italia, lettura temuta e imperdibile per banchieri e direttori di giornali, ministri e divi della tivù, portaborse e anche miserabili vari.
Roberto D’Agostino: con un filo di enfasi si potrebbe azzardare che ci aiuti a capire gli italiani come fece, a suo tempo, Ennio Flaiano...
«Vola più basso, dai... mi ci vuole un attimo per esaltarmi...»
Il tuo Cafonal, carrellata degli orrori tra politica e affari, con foto memorabili e retroscena deliranti, resta un colpo di genio.«Cafonal nasce e muore con il berlusconismo. È stato utile per spiegare e comprendere cosa succedeva nei palazzi del potere. Poi sono arrivati in successione Monti, Letta e Renzi: e si sono barricati. Gente furbissima. Hanno capito che farsi vedere anche solo a un ricevimento può essere fatale. Infatti andiamo ancora avanti con il bikini della Boschi di un anno fa. Che poi...» Che poi?
«No, dico: quest’anno, che ha preso pure cinque chili in più, avremo più o meno lo stesso stucchevole tormentone».
I soprannomi.
«Eh... Renzi-PittiBimbo fa ridere. Berlusconi-Cainano invece che Caimano aveva una sua forza. E pure Casini detto PierFurby...».
Quanta gente si arrabbia? Fai scoop su banche, Enel e...
«Ricevo montagne di querele. Qualcuno vorrebbe picchiarmi...».