Federico Rampini, Affari&Finanza – la Repubblica 25/5/2015, 25 maggio 2015
BANCOMAT E WEB FARE TUTTO DA SOLI NON AUMENTA LA PRODUTTIVITÀ
È acceso il dibattito sull’enigma del nostro tempo: la produttività immobile. È dal progresso nella produttività che può derivare un maggiore benessere. Crediamo di vivere in un’epoca di prodigiosa innovazione, ma non ve n’è traccia nella produttività. Anzi. L’ex vicepresidente della Fed, Alan Blinder, fornisce un quadro inquietante: “Su un arco di 143 anni l’aumento medio annuo della produttività è stato del 2,3%. Ciò ha consentito di moltiplicare 25 volte il tenore di vita. L’età dell’oro è il quarto di secolo che segue la fine della seconda guerra mondiale, quando l’aumento salì al 2,8%. Poi ci fu una caduta dal 1973 al 1995 quando scese all’1,4%. Per fortuna si riprese nel quindicennio successivo. Ma dall’inizio di questo decennio è crollata: +0,7% annuo dal 2010 a oggi, metà della performance peggiore nella storia precedente”. E’ la conferma di quanto denunciano i teorici della stagnazione secolare: siamo circondati di gadget nuovi, app, social media, ma in questo vortice di innovazioni la produttività rimane immobile. Perché? Martin Feldstein, che fu consigliere economico di Reagan, guida il partito degli ottimisti. La sua risposta è semplice: le statistiche sono sbagliate. “Le innovazioni dalle cure sanitarie al videostreaming hanno reso la vita migliore e non vengono misurate dai dati che indicano un impoverimento della famiglia media”. Innovazioni? Vita migliore? L’approccio diametralmente opposto è di Craig Lambert nel saggio Shadow Work, Lavoro ombra. E’ quello che le aziende ci costringono a fare gratis, eliminando quelle che un tempo erano mansioni altrui, remunerate. Facciamo benzina da soli, ritiriamo soldi al Bancomat, assembliamo i mobili Ikea, prenotiamo i voli sul web. Abbiamo eliminato posti di lavoro nei distributori di benzina, nelle banche, nelle agenzie viaggi. Molte innovazioni servono a questo. Dov’è l’aumento di produttività? Teoricamente c’è, quando sono io a fare gratis il lavoro che veniva remunerato, uso una quantità minore del mio tempo rispetto all’addetto il cui posto di lavoro è stato eliminato. Ma spesso non è così: vedi le estenuanti attese al telefono ai numeri verdi, per parlare spesso con sistemi di risposta automatici. Molte delle innovazioni recenti consumano quello che in passato era il nostro tempo libero, invadono pezzi della nostra vita, ma non creano ricchezza.
Federico Rampini, Affari&Finanza – la Repubblica 25/5/2015