Marco Gorra, Libero 23/5/2015, 23 maggio 2015
VUOI ENTRARE IN AL QAEDA? COMPILA I MODULI
La cosa strepitosa è all’ultimo punto: «Chi dobbiamo contattare nel caso in cui tu diventassi un martire?». Seguono voci “Indirizzo” e “numero di telefono” con lo spazio bianco da riempire. Benvenuti nell’ufficio Risorse Umane di Al Qaeda, ed ecco a voi il formulario da compilare («in modo chiaro e leggibile» e «possibilmente in arabo») per entrare a fare parte della multinazionale del terrore. E mai paragone fu più azzeccato: il modulo per gli aspiranti jihadisti non ha nulla da invidiare agli application forms delle grandi aziende occidentali. Il documento in questione era stato acquisito dagli americani durante il raid in Pakistan conclusosi con l’uccisione di Osama bin Laden, ed è stato desecretato nei giorni scorsi. È lungo tre pagine e contiene tutto quello che c’è da sapere per un datore di lavoro coscienzioso come Al Qaeda circa trascorsi e prospettive di chi si propone di esercitare l’attività di terorista sotto le sue insegne. La prima parte è dedicata ai dati biografici: nome, cognome, luogo e data di nascita, stato familiare, curriculum scolastico, malattie ereditarie eccetera. A pagina due si inizia con i fondamentali. A partire ovviamente dalla fede: al candidato è così richiesto di indicare «quando Allah ti ha benedetto col dono della fede», «quanti passi del Corano hai memorizzato», «quali parti della sharia hai studiato», «quali sono gli sceicchi che ascolti più spesso» e via pregando. Sezione competenze. All’aspirante terrorista viene chiesto quante e quali lingue parli, se preferisca la letteratura o le scienze, se conosca altri lavoratori esperti nel campo della chimica e/o delle comunicazioni, se abbia mai «inventato qualcosa», quali e quanti viaggi in Occidente abbia effettuato e dove, se lui o qualche familiare abbiano mai lavorato per i rispettivi governi e se siano disposti a condividere con l’organizzazione quanto ivi appreso. Ma visto che è pur sempre di guerra santa che si parla, la parte più importante del questionario è quella che arriva nell’ultimo foglio. Quella in cui si testa l’attitudine del candidato alla jihad. Tra le altre cose, la commissione esaminatrice chiede di sapere: «Sei attualmente membro di un gruppo o sei mai stato affiliato ad uno?»; «Sei mai stato in prigione? Se sì, perché?»; «Hai mai ricevuto addestramento militare?»; «Sei mai stato nel teatro afgano? Se sì, quando e con quale gruppo?»; «Quanti passaporti hai? Per arrivare qui hai viaggiato col tuo passaporto o con uno contraffatto?»; «Desideri portare a termine un’operazione suicida?»; «Quali obiettivi vorresti raggiungere col tuo cammino nella jihad?»; «Quali idee avete tu, la tua famiglia e i tuoi conoscenti sulla guerra santa nel nome di Allah?». Segue l’ultima domanda sui contatti di emergenza cui dare la notizia dell’avvenuta promozione sul campo, e poi il documento si chiude con il «gloria ad Allah» di prammatica. Chissà come saranno le lettere di rifiuto.