Giuliana Ferraino, Corriere della Sera 25/5/2015, 25 maggio 2015
Un default, di fatto, Atene lo ha già dichiarato, senza chiamarlo così, nel marzo del 2012, dopo l’approvazione del secondo pacchetto di aiuti da 130 miliardi nella notte tra il 20 e il 21 febbraio
Un default, di fatto, Atene lo ha già dichiarato, senza chiamarlo così, nel marzo del 2012, dopo l’approvazione del secondo pacchetto di aiuti da 130 miliardi nella notte tra il 20 e il 21 febbraio. I detentori privati di titoli di Stato greco hanno dovuto accettare la ristrutturazione del debito con un haircut (taglio) di oltre il 50% del valore nominale dei bond e l’allungamento delle scadenze. Oggi a subire sarebbe un’istituzione internazionale, che già il 12 maggio ha visto Atene rimborsare una rata da 750 milioni prelevando fondi di riserva presso lo stesso Fmi.