Ernesto Assante, la Repubblica 23/5/2015, 23 maggio 2015
NAZIONALE - 23
maggio 2015
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Il 6 luglio con The Vanguard D’Angelo, genio distillato del neo-soul
ERNESTO ASSANTE
Se volete avere un’idea del futuro del soul dovete ascoltare D’Angelo. Lui, con pochi altri, ha ben chiaro il percorso della musica afroamericana, la sua storia, la sua evoluzione, il suo domani. Conosce la tecnologia e la domina, conosce l’anima profonda della musica e ci si abbandona, conosce l’arte della parola e la usa per colpire il cuore e la mente. E con le sue conoscenze produce musica sopraffina. Che centellina: solo tre album in vent’anni, tre capolavori che hanno contribuito in maniera determinante a definire quello che oggi si chiama neo-soul, ad aprire la strada a decine di altri artisti che hanno preso spunto dalle sue intuizioni.
L’esordio discografico è del 1995, Brown Sugar, un album che evitando le soluzioni facili prova a rifondare la soul music su basi espressive diverse. Cinque anni di silenzio e poi nel 2000 esce Voodoo, seconda, affascinante dimostrazione di un talento che sembra non avere confini. D’Angelo fonde tecnologia e passione, rabbia e amore, realizzando brani che, in alcuni casi, smontano e rimontano la forma canzone fino a renderla nuova e sorprendente. È ancora un successo, ma a D’Angelo il successo sembra interessare poco.
Servono quattordici anni, un’eternità nella nostra era iperveloce, per arrivare a realizzare un nuovo album, il recente Black Messiah , perfetto esempio di un’evoluzione musicale che non si è mai interrotta e che ha portato D’Angelo a una maturità artistica assoluta. L’album, uno dei più belli del 2014, raccoglie idee e spunti per il futuro, guarda in avanti senza dimenticare le radici del soul, mette in campo sonorità e strutture avventurose ma mai prive di fascino. Un disco d’avanguardia ma godibilissimo, sensuale.
Imperdibile, dunque, l’appuntamento con questo campione del neo-soul che arriva in Italia con la sua band, The Vanguard: Jesse Johnson e Isaiah Sharkey alle chitarre, il leggendario Pino Palladino al basso, Chris “Daddy” Dave alla batteria, Cleo “Pookie” Sample alle tastiere e le voci di Kendra Foster, Charlie “Red” Middleton e Jermain Holmes. D’Angelo dal vivo offre degli show straordinari, dove il sacro si mescola al profano, l’amore al sesso, dove ritroviamo Prince, Sly Stone, Smokey Robinson e James Brown, dove ogni cosa è misteriosa e nota. Insomma il suo “second coming”, il ritorno, come lui ha voluto chiamare questo tour, è iniziato.
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