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 2015  maggio 23 Sabato calendario

NAZIONALE - 23

maggio 2015
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Quel dibattito aperto sulle case chiuse
Gabriele Soliani
Gentile dottor Augias, si parla della possibilità di tornare alle “Case chiuse” riaprendole; vorrebbe dire tornare indietro di decenni. Pensare che rendere «legale» la prostituzione sia un modo per rendere libere le «schiave del sesso» è un’assurdità. Parlare di entrate economiche per lo Stato è ingiurioso. Le “Case chiuse” nuovamente in esercizio potrebbero diventare una …. professione quasi obbligata per tante donne povere, disoccupate, disperate. Questo sarebbe «liberare» le donne? In altre Nazioni dove simili esperimenti sono stati tentati i risultati sono risultati disastrosi sul piano sociale, sanitario, educativo. L’argomento è grave; va affrontato parlandone con “parresia”, cioè con la sincerità che merita, come esorta Papa Francesco.
— gabriele.soliani@fastwebnet.it
Il problema non ha soluzioni facili, forse non ha alcuna soluzione che sia accettata da tutti. Si calcola (cifre approssimative) che siano tra le 70 e le 120mila le donne che esercitano per 9 milioni di clienti e un giro d’affari di circa 5 miliardi. Numerose le minorenni in gran parte dall’Est Europa o dalla Nigeria, spesso schiavizzate, violentate, vendute da un gruppo criminale all’altro, private dei documenti. Di fronte alla situazione esistente non è facile condividere l’affermazione che gli esperimenti tentati in vari paesi di riaprire case di tolleranza “protette” siano «risultati disastrosi sul piano sociale, sanitario, educativo». I dati che ho consultato non lo confermano. Al contrario i postriboli esistenti per esempio nella Germania del Nord-Ovest (Nordreno — Westfalia) sembrano funzionare bene oltre ad essere diventati centri di attrazione per i paesi confinanti. Potrà non piacere ma è così. Il problema segnalato dal signor Soliani comunque resta tanto è vero che da più di dieci anni se ne discute in sede legislativa senza che si sia arrivati ad alcuna decisione. L’ultima iniziativa è del febbraio scorso quando alcune parlamentari di vari schieramenti hanno presentato un disegno di legge. La senatrice del Pd Maria Spilabotte ha precisato che una delle misure principali sarebbe l’abolizione del reato di favoreggiamento: «Per una prostituta è impossibile oggi affittare un appartamento alla luce del sole, perché il proprietario può essere accusato. Così molte lucciole sono costrette ad esercitare in strada, mentre potrebbero riunirsi e lavorare in un luogo protetto ». Si è anche parlato di istituire quartieri a “luci rosse”, di uso obbligatorio del profilattico e del pagamento delle tasse (come in Germania) previa comunicazione dell’inizio di attività alla Camera di commercio. Sul piano storico si può utilmente ricordare che quando si trattò di costruire via Ripetta a Roma, papa Leone X (1513-1521) istituì un’apposita tassa sul meretricio per reperire i fondi necessari.
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