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 2015  maggio 23 Sabato calendario

NAZIONALE - 23

maggio 2015
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MONDO
“Non buttate il cibo, datelo ai poveri” Ora la Francia ha una legge anti-spreco
ANAIS GINORI
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI .
Il primo esperimento è stato fatto all’inizio dell’anno a Courbevoie, banlieue ovest di Parigi. Un gruppo di volontari è passato ogni sera al principale supermercato Carrefour della città per raccogliere i prodotti prossimi alla scadenza o freschi invenduti, per poi ridistribuirli ai senzatetto del quartiere. L’iniziativa ha funzionato così bene che il promotore, Arash Derambarsh, deputato dell’Ump, ha lanciato una petizione online con il titolo: “Basta sprechi alimentari”. Nonostante crisi economica e povertà in aumento, in Francia, ma non solo, si continuano a buttare grandi quantità di cibo che potrebbero sfamare tante persone che ne avrebbero bisogno: 30 chili all’anno procapite, per l’esattezza, per un valore di 20 miliardi di euro. Nel mondo si calcola che ben 670 milioni di tonnellate di prodotti alimentari siano buttati ogni anno, di cui 89 milioni in Europa, e 1,1 milione in Italia.
Grazie anche al piccolo esperimento di Courbevoie, la Francia ha deciso di scendere in prima linea per combattere questo insulto alla miseria. La petizione nata nella banlieue di Parigi, lanciata sulla piattaforma Change. org, è stata appoggiata da personaggi famosi come il regista Mathieu Kassovitz e ha raccolto oltre 200mila firme. Il promotore Derambarsh è stato ricevuto all’Eliseo da François Hollande e ha fatto il giro delle tv per spiegare l’assurdità di una situazione in cui, da un lato, milioni di francesi sono considerati sotto la soglia di povertà e, dall’altro, tonnellate di cibo ancora commestibile sono buttate nella spazzatura.
La campagna, cominciata a gennaio, alla fine ha raggiunto un primo traguardo. Ieri l’Assemblée Nationale ha approvato una serie di emendamenti che costringeranno tutti i supermercati con una superficie di oltre 400 metri quadrati a donare i prodotti in scadenza o invenduti. La riforma prevede anche il divieto di «rendere inutilizzabili» le scorte, per esempio cospargendole di candeggina, come accade oggi abitualmente. I grandi centri commerciali avranno dunque l’obbligo di sottoscrivere convenzioni con associazioni caritative per smaltire le scorte. I prodotti ormai avariati e non più commestibili dovranno invece essere usati per il compostaggio agricolo o per finalità energetiche. Gli emendamenti sono stati infatti inseriti dalla ministra Ségolène Royal dentro alla legge sulla transizione energetica con l’obiettivo di dimezzare lo spreco di cibo entro il 2025.
Una buona azione, certo. La legge che vieta gli sprechi dentro ai supermercati è stata approvata con un consenso bipartisan. Ma tra le aziende della grande distribuzione c’è già chi solleva dubbi, in particolare sulla mancanza di dotazioni da parte delle associazioni per conservare e distribuire in tempi utili i prodotti donati. Molte Ong non hanno celle frigorifere o personale sufficiente. Il rischio è che il cibo donato vada poi comunque perso. A criticare la decisione del parlamento soprattutto la Federazione del Commercio e della distribuzione: «La legge è sbagliata », commentano. Il motivo: «Solo il 5% del cibo sprecato arriva da supermarket e dalla grande distribuzione». Oltre metà degli alimenti non consumati e buttati nella spazzatura viene infatti dalle famiglie. Non a caso, tra le misure approvate ieri dal parlamento ci sono anche una serie di indicazioni per realizzare un programma di educazione alimentare che coinvolgerà i francesi sin dai primi anni di scuola.
Gli esperimenti hanno dimostrato che è possibile azzerare la merce buttata, creando un circolo virtuoso che riporta i prodotti a chi ne ha più bisogno. I precedenti finora sono pochi: quello di Courbevoie e di Herstal, in Belgio. In Italia è stata lanciata una petizione simile a quella francese su Change.org. Per la Francia è la prima tappa di un programma più ambizioso in vista della Conferenza Onu sul Clima, Cop21, che sarà organizzata a Parigi nel mese di dicembre.
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