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 2015  maggio 20 Mercoledì calendario

SPOGLIARMI, PERCHE’ NO?

[Intervista a Stefano Accorsi] –
«Leonardo Notte è uno dei personaggi che ho amato di più».
È questione di un attimo. Ma in quell’attimo Stefano Accorsi smette di essere l’Accorsi che conosciamo – sguardo placido, modi misurati, aria distaccata e leggermente spaesata davanti ai fan – e il suo viso si anima, vi compaiono audacia, arroganza, seduzione. Tutto in un sorriso.
Per chi non avesse visto 1992, la serie andata in onda in aprile su Sky Atlantic (ottimi ascolti: quasi un milione di media sui sette giorni, con Sky on demand), Leonardo Notte, interpretato da Stefano, è il personaggio chiave: il più sexy, il più cinico, il più doppio. È il pubblicitario che vive nell’attico con vetrata sul centro di Milano, che corre sul tapis roulant in casa, che si porta a letto ogni tipo di donna, dalla cougar alla minorenne, che ha una figlia e si comporta come se non ce l’avesse, che compra droga dal vicino di casa.
È l’uomo che ha un passato di estremismo e violenza, e che non esita a uccidere chi lo ricatta. Quello che spiega a un cliente che eccitarsi davanti alle ragazzine di Non è la Rai è quello che fanno tutti, e che in una riunione chiosa: «L’elettorato non è moderato, è smodato, eccitato e va dove gli tira l’uccello». Quello che, nella fiction, convincerà Marcello Dell’Utri, preoccupato dal vuoto politico che si sta creando in seguito a Tangentopoli, a far scendere in politica Silvio Berlusconi.
È la prima volta che Accorsi interpreta un personaggio del genere, spregiudicato anche nel modo di sedurre. Nato con la pubblicità del Maxibon (quella della frase «tu gust is megl che uan»), finora aveva conquistato il pubblico femminile con l’aria da bravo ragazzo (dall’Ultimo bacio a Romanzo criminale).
Una svolta professionale, segno di maturità e crescita, avvenuta contestualmente a quella della sua vita privata. Proprio sul set di 1992, l’attore ha incontrato la sua attuale compagna. Bianca Vitali nella fiction ha la parte di una quindicenne che, per sedurlo, si finge diciannovenne. Di anni nella realtà ne ha 22, e per quanto fragile potesse sembrare all’inizio la coppia – lui quarantaquattrenne, padre di due figli avuti da Laetitia Casta, lei ancora studentessa e modella esordiente – la storia dopo un anno e mezzo continua.
In una recente intervista al mensile Glamour, Accorsi si è definito «sereno», e anche i rapporti con la ex francese (di recente paparazzata mentre bacia l’attore Louis Garrel), sarebbero amichevoli.
Resta il fatto – ce lo dice quando lo incontriamo a Milano, il 6 maggio, all’apertura della boutique Falconeri, marchio di cui è testimonial – che Leonardo Notte è «uno dei personaggi che ho amato di più».
È la prima volta che interpreta uno così sexy.
«Leonardo ha con il sesso un rapporto particolare: lo vive in modo nevrotico, come merce di scambio, senza alcun romanticismo. Qualcuno ha detto che in 1992 c’erano troppe scene di sesso, ma raccontavano sempre qualcosa sui personaggi, o sul rapporto tra loro».
Nessun imbarazzo a spogliarsi?
«No: è fondamentale lo sguardo di chi c’è dietro la macchina da presa, e io ho sempre avuto molta fiducia in Giuseppe Gagliardi (il regista, ndr). E poi c’è sempre la maschera del personaggio a proteggerci».
Fisicamente è in grande forma. Segno che ci tiene.
«Ho sempre fatto molto sport, è una disciplina che mi fa stare bene. La cura estetica in sé non mi interessa, non uso creme particolari, non mi depilo, oggi per esempio ho la barba lunga ma non per vezzo: non ho avuto il tempo di farmela».
Nel modo di vestire è esigente?
«Attento. Ho bisogno di sentirmi a mio agio. In tournée teatrale, per esempio, uso molto i dolcevita per non mettere la sciarpa. Mi piace l’eleganza: l’abito maschile trovo sia uno dei simboli della cultura italiana artigiana».
Che cosa pensa di un uomo che cura molto l’estetica?
«Il metrosexual non è certo una novità: esiste dalla fine degli anni Ottanta. Per me ha senso curarsi se si parte da un benessere, quando diventa eccessivo lo trovo esagerato».
Leonardo Notte è metrosexual?
«Non direi. Il suo è curarsi non per essere bello ma per piacere, senza eccessi estetici. Per Leonardo è il modo di porsi a essere fondamentale, il suo modo di usare il sorriso: sa essere rassicurante e complice al momento giusto».
Si è piaciuto?
«Onestamente la serie me la sono goduta davvero. Racconta un mondo che c’è, ma che raramente ha trovato voce sullo schermo. Si rapporta al sesso, alla maternità, alla malattia, senza moralismi e senza il pathos, la commozione che siamo abituati a collegare a certi momenti».
Tea Falco è stata massacrata dagli utenti della Rete per la sua interpretazione.
«Sui social network, si sa, vince la frase a effetto, breve e perfida, mai positiva. Ma in realtà le critiche non erano poi così tante, hanno semplicemente avuto un’incredibile eco mediatica. A me fra l’altro Tea è piaciuta moltissimo. Si è saputa trasformare nella perfetta figlia di papà, introversa, problematica. E mi creda, ne ho incontrate parecchie».