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 2015  maggio 21 Giovedì calendario

LA GRANDE STAMPA È SPIETATA CONTRO I PENSIONATI DA 3500 EURO LORDI MENTRE RESTA SILENTE SUGLI SCANDALOSI E INOSSIDABILI VITALIZI DELLE ÈLITE

Ho sentito gossip su un possibile golpe anti Renzi: a) in autunno la sua sostituzione con un Sindaco del Nord; b) nel 2016, dicono, lo pugnalerà un ex magistrato. Favole. Manca solo che raccontino come Renzi, travestito da grillino, giri di notte per capire cosa pensa di lui il popolino romano. In realtà, la sua posizione è sempre più forte, stimato com’è dalla Classe Dominante del ceo-capitalism. E costoro bene fanno, l’uomo sta dimostrando di interpretare al meglio il ruolo di Gran Visir, è ormai allineato su tutto, al punto che sta addirittura cambiando il suo linguaggio, da quello della Leopolda, a quello dei supermanager.
Il suo compito, così come quello di tutti gli altri Premier occidentali, è di applicare l’unica strategia individuata dal ceo-capitalism per sopravvivere: «impoverire la classe media, sedare quella povera». Come? Ovvio, aumentando fino al parossismo le tasse, specie sull’unica proprietà ove costoro avevano investito tutti i risparmi: la casa. Ormai un capitolo chiuso, il valore del patrimonio si è dimezzato, le tasse sono incompatibili con il suo valore effettivo. Sui redditi di lavoro non c’è più spazio, operai-impiegati-autonomi si sono ormai allineati sul basso, restano gli impiegati pubblici, che, in cambio del voto al Principe, mantengono il privilegio del non licenziamento, ma sono sotto ricatto (vedi la scuola). Anche lì non c’è più trippa per gatti. La Sanità è una bomba, per ora meglio starne alla larga.
Sui vitalizi niente da fare, sono di competenza delle élite, intoccabili per definizione. Lo si vede dal silenzio mantenuto dalla stampa-tv governata dai big, spietata verso i pensionati da 3.500 lordi, silente verso storie e numeri raccapriccianti dei vitalizi delle élite. Così si capisce perché gli articoli 5-6-7 della recente sentenza della Consulta hanno la giusta dose di ambiguità, che ha permesso al governo di legiferare su questo tema (un amico mi ha richiamato, ieri ero stato troppo tranchant nel sostenere che il Governo non aveva applicato la sentenza, chiedo scusa ai lettori di non aver capito la sottigliezza del periodare a interpretazione aperta dei supremi giudici). Mi ero pure dimenticato quello che mi avevano predetto due altissimi magistrati mesi fa, con una inquietante, seppur elegante frase: «L’intimidazione psicologica porta alla normalizzazione culturale indotta»). Tutto si tiene.
Quale la tecnica usata? Scatenare una guerra che alcuni di noi banalizzano come generazionale. Nell’accezione di costoro, significa togliere quattrini ai vecchi, spesso frutto di diritti sacrosanti, promettendo di darli ai giovani. Una colossale bugia, buona la prima parte, non la seconda. Il destino dei giovani ormai è segnato, salvo quel 10% destinato a occupare un certo numero di posizioni ben retribuite di staff , a supporto alla Classe Dominante. La tecnologia (per altri versi, benedetta) creerà progressivamente un immenso esercito di fannulloni: la Classe Dominante accetterà, graziosamente, il reddito di cittadinanza proposto dai grillini, e così, cooptandoli, li sederà per sempre. Invece, quelli più entusiasti avranno lavori miserabili, figli delle magiche App.
Per esempio, senza alcuna informazione mi lancio in una profezia, in autunno Delrio farà una legge gradita a Uber uccidendo una piccola frazione di lavoratori autonomi, i tassisti, chissà perché odiati dalle élite. Un altissimo manager anglosassone l’aveva preannunciato tempo fa, felicitandosi del dimissionamento di Lupi, secondo lui filo tassisti. D’altra parte il modello di business Uber è basato su investimenti giganteschi sul loro unico «prodotto» di eccellenza, la lobbying, termine dalle infinite declinazioni. Nascerà così la figura del driver, sfogo per giovani autonomi disperati, dal curioso conto economico. Uber fissa le tariffe (come fa oggi il Comune), più basse di quelle dei tassisti regolari, trattiene una tangente del 20%, i driver, imprenditori sui generis, tolti tutti i costi, se vogliono pure mangiare, non possono pagare le tasse (of course, il pagamento di Uber è tracciato!), e quindi saranno sotto perenne schiaffo da parte dello Stato (se arriva la Finanza muoiono, in caso contrario sopravvivono nella miseria, ma statisticamente risultano come occupati).
Ed eccoci al nuovo linguaggio di Renzi. La parola chiave del Renzi Anno II, mutuato dai supermanager, è bonus. Ormai è una parola ritornello. Prendiamo il caso pensioni. Alcuni di loro, grazie alla Consulta (sia benedetta), riceveranno dei quattrini, che erano già loro, e che due inetti professori gli avevano sottratto. Ebbene anziché dire «scusateci, vi restituiamo il maltolto», con infinita supponenza dice: «il 1° agosto vi diamo un bonus». Se restituire il maltolto si chiama bonus Poletti, la legge detta Italicum, che lo eleggerà con il 25% dei voti dandogli il 54% dei seggi, come la dobbiamo chiamare? «Stock option Boschi»?
Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 21/5/2015