ItaliaOggi 20/5/2015, 20 maggio 2015
SANTORO COSTA A LA7 10 MLN MA GLI ASCOLTI SONO IN CALO
Michele Santoro e la sua gioiosa macchina da guerra costavano un botto di euro a Urbano Cairo: dopo i 12,3 mln del 2013 (ultimo bilancio di Servizio pubblico disponibile), la stagione 2014-2015 ha pesato sui conti di La7 per circa 10 milioni di euro per le 25 puntate di Servizio pubblico e le dieci di Announo.
L’editore, felice, metteva volentieri mano al portafogli per salire al 10-12% di share al giovedì sera con Servizio pubblico e alzare la media complessiva di La7. Poi gli ascolti sono calati, ora si stenta ad arrivare al 5,5% di share. Che, per carità, è sempre un bel viaggiare per la rete, ma quella struttura di costi non è più giustificata. Soprattutto con l’appendice di Announo (sei puntate a fine 2014 e altre quattro da domani), che dovrebbe sperimentare ma che, invece, sa di trito e ritrito e, con Giulia Innocenzi, ha audience piuttosto modeste.
Santoro, già lo scorso autunno, aveva comunicato di non sentirsela più, di voler abbandonare la sua creatura Servizio pubblico e il modello di talk con decine di puntate a stagione. Vorrebbe andare avanti con cose nuove: ma ai prezzi che spara, e per le audience che ora vale, non trova la sponda di Cairo, sempre molto attento al rapporto costi/ricavi. Si parla di soldi, insomma, e il resto, come direbbe Gordon Gekko del film Wall Street, è conversazione.
C’è poi anche il dubbio che Santoro sappia ancora realmente inventarsi cose nuove: è su piazza da 28 anni e, semplificando parecchio, ha di fatto sempre proposto un modello di trasmissione alla Samarcanda, con qualche ritocchino qui e la.
Modello che, ultimamente, perde colpi e subisce la concorrenza di tanti altri format. Santoro chiede innovazione a La7, ma l’impressione, anche ai vertici del canale, è che sia proprio lui a non proporre più un prodotto televisivo innovativo. Ma uno stracotto da apparecchiare in tutta fretta sul carrello dei bolliti.
ItaliaOggi 20/5/2015