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 2015  maggio 17 Domenica calendario

DONNE, INCENSO E BIRRA LA GRANDE FIERA DEI SANTINI

Piovono birre, gelati, caffè. Perfino camomille. Ma è soprattutto battaglia di doppi sensi, perché i film degli anni ‘70 non li hanno mica girati invano. E c’è pure chi la butta sul mistico. La lunga marcia verso le elezioni amministrative del 31 maggio (ma in alcuni Comuni si è già votato) è costellata di santini elettorali. Biglietti da visita obbligatori per i candidati, resistenti anche al web tritatutto. Anzi, alla fine quasi rilanciati da Facebook, propulsore di manifestini ormai spesso molto virtuali e poco cartacei (la carta costa). Così eccola, l’Italia che chiede il voto. Caotica e creativa, quindi sempre la stessa. Lo prova il ritorno del bene materiale come incentivo elettorale. Certo, non siamo ai fasti di Achille Lauro, che consegnava la scarpa sinistra prima delle urne, e dopo il voto dava quella destra all’elettore che aveva fatto il suo dovere. Ora vige il piccolo presente, il gesto d’attenzione, per invogliare il cittadino al confronto. La forzista Imma Orilio, candidata con Stefano Caldoro in Campania, ha offerto alla comunità “300 pezzi” di una nota birra. È seguito grande clamore. E Orilio si è adontata “con il giornalismo orientato allo scandalo e al sensazionalismo”. Precisando: “Stare insieme ai giovani bevendo una birra, per ascoltare i loro bisogni, condividere attese e aspettative da vicino, non lo considero né un attentato alla pubblica moralità né un’istigazione allo sballo”. Serafico invece Carlo Catalano, candidato a Enna per la Sinistra Democratica (collegata al Pd). Lui ogni mattina offre 20 caffè e due camomille a chi lo va a trovare presso un bar cittadino. La gente è arrivata, la stampa anche. E Catalano ha documentato tutto con foto che ha sparso su Facebook. Nino Navas, fedelissimo di Raffaele Fitto, candidato a Caivano (Napoli), ha optato per il dolce: “Ti invito a ritirare un Winner Tako (gelato dell’Algida, ndr) presso il comitato elettorale”. Poi però ha dovuto precisare con burocratica nota: “L’iniziativa non è stata assolutamente concordata con la Unilever, titolare del marchio Algida”. Ha dovuto mettere i puntini sulle i anche Tina Fiorentino, candidata in Puglia con una lista civica a sostegno del dem Michele Emiliano. “Alla Regione provaci con una donna!” esorta il suo slogan. I maliziosi e le maliziose (tante) hanno voluto trovare ambiguità in quelle parole. E lei ha reagito: “L’educazione, la signorilità e l’auto-ironia possono essere interpretate come segni di debolezza. Attaccarmi per lo slogan giungendo agli insulti sfocia nei reati di calunnia e diffamazione”. Poi c’è chi vola altissimo. Il veneto Lorenzo Damiano corre con una lista civica per Alessandra Moretti (Pd). Sul suo santino compare il profilo della Vergine Maria. Lui esorta a stare contro la politica “fondata su odio e razzismo”. Amen.
Luca De Carolis, il Fatto Quotidiano 17/5/2015