Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  maggio 17 Domenica calendario

LA PRIMA VOLTA DELLO STADIO OLIMPICO AZZURRI UMILIATI DAL GENIO DI PUSKAS

IL 17 maggio 1953 alla presenza di novantamila spettatori e del presidente della Repubblica Luigi Einaudi si svolge, alle pendici di Monte Mario, la cerimonia inaugurale dello Stadio Olimpico di Roma. Tremila colombe, simbolo della pace, vengono liberate in aria prima del calcio d’inizio della partita di calcio tra l’Italia e la squadra più forte del momento, l’Ungheria di Ferenc Puskas. Partita non fortunata per il neonato stadio perché si conclude con la sconfitta degli azzurri per tre a zero.
L’origine dello stadio risale a 25 anni prima dell’inaugurazione. Nella sua prima forma, con il nome di Stadio dei Cipressi, è costruito nell’ambito del più ampio progetto della Città dello Sport chiamata Foro Mussolini. I lavori iniziano nel 1928, ad opera dell’ingegnere torinese Angelo Frisa sulla base del piano regolatore dell’architetto romano Enrico Del Debbio, per concludersi, dopo alcune varianti, nel 1932. Non è prevista la realizzazione di opere murarie, ma solo la sistemazione del gigantesco invaso e delle tribune costituite da terrazze erbose.
Nel 1933 si decide di dotare lo stadio di gradinate in muratura e anche fuori terra per incrementarne la una capienza di 35 mila spettatori seduti e 55 mila in piedi. Il progetto viene affidato di nuovo a Frisa, coadiuvato dall’architetto Luigi Walter Moretti e dall’ingegnere Achille Pintonello, e i lavori terminano nel 1937. L’impianto ospita manifestazioni ginnico- sportive, ma anche adunate fasciste, la più nota delle quali è legata alla visita di Adolf Hitler del 7 maggio 1938. Successivamente viene iniziata la costruzione di un secondo anello di gradinate, ma i lavori si interrompono nel 1940 a causa della guerra.
A dicembre del 1950 si riapre il cantiere per il completamento dello stadio. Il progetto è affidato all’ingegnere Carlo Roccatelli, membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, coadiuvato dall’architetto Cesare Valle; alla morte di Roccatelli nel 1951, la direzione dei lavori passa all’architetto Annibale Vitellozzi. E spunta allora la denominazione di Foro Italico nonché quella di Stadio dei Centomila, anche se in realtà la struttura ha una capienza effettiva di 65 mila spettatori; finché nel 1960 diventa la sede delle cerimonie di apertu- ra e chiusura dei Giochi olimpici estivi e si vede assegnata la denominazione di Stadio Olimpico. In seguito, oltre alle partite di calcio della Roma e della Lazio, ospiterà varie edizioni dei campionati italiani di atletica leggera, i Mondiali di atletica leggera del 1987 e annualmente il meeting del Golden Gala.
Ma non è finito qui il rinnovamento. In occasione dei Mondiali di calcio del 1990, qualificati come Italia ‘90, lo stadio ha una nuova copertura, opera ancora di Annibale Vitellozzi, coadiuvato dall’architetto Maurizio Clerici e dagli ingegneri Paolo Teresi e Antonio Michetti. Tutti i settori dello stadio vengono integralmente coperti con una copertura in tensostruttura e sono montati all’interno delle curve due maxischermi, costruiti nel 1987 per i Mondiali di atletica. Al termine dei lavori la nuova versione dell’Olimpico raggiunge gli 82.922 posti, ed è così il 14º stadio al mondo per numero di posti tra gli stadi usati per il calcio; viene inaugurato l’8 giugno 1990. E ancora, nel 2007 è avviato un vasto piano di restyling per l’interno dello stadio, in vista della finale di Champions League che si disputa il 27 maggio 2009: adeguamento di spogliatoi e sala stampa, aumento dei punti di ristoro, rinnovamento dei servizi igienici, sostituzione dei sedili, installazione di nuovi maxischermi digitali, anche se questo riduce la capienza a 73.261 posti. Questi interventi fanno rientrare lo Stadio Olimpico nella categoria quattro (Elite) degli stadi europei. I rinnovamenti sono funzionali anche ai concerti rock, tra i quali si ricordano quelli dei Rolling Stones il 6 luglio 2007, di Vasco Rossi il 29 maggio 2008, di Ligabue il 18 luglio 2008 e degli U2 l’8 ottobre 2010.
Claudio Rendina, Roma – la Repubblica 17/5/2015