Dario Di Vico, Corriere della Sera 18/5/2015, 18 maggio 2015
LE ECCELLENZE INDUSTRIALI DIETRO ALLE PROMOZIONI A SORPRESA
Si può dire che dietro le promozioni a sorpresa in serie A di piccoli club come Carpi e Frosinone c’è (anche) un mutamento della mappa economica delle eccellenze industriali? Per la cittadina emiliana lo abbiamo già scritto: l’exploit della squadra di calcio è direttamente legato all’effervescenza di un’imprenditoria dell’abbigliamento che ha saputo replicare addirittura il modello Zara. Proprietario e presidente sono, infatti, due industriali del pronto moda, Stefano Bonacini e Claudio Cajumi. Per quanto riguarda il caso laziale il legame tra modelli economici territoriali e successi calcistici non è diretto ma c’è. Il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, è anche il numero uno della Confindustria regionale e controlla una multinazionale tascabile (con stabilimenti all’estero e circa 2.500 dipendenti) che opera nel settore della componentistica per l’auto e gli elettrodomestici.
Il fenomeno relativamente nuovo, e ancora sottovalutato in loco, è legato però all’affermarsi di Frosinone come polo farmaceutico d’avanguardia. Ai primi di marzo commentando i dati Farmindustria sull’andamento delle esportazioni nel 2014 Il Sole 24 Ore titolava «Frosinone sorpassa Milano» con un riferimento al +26% di vendite all’estero di farmaci prodotti nella provincia laziale a fronte di un +3% di Milano. La performance frusinate fa parte di un più generale boom della farmaceutica italiana che ha scalato posizioni su posizioni e ha fatto dell’Italia il secondo produttore dell’Unione europea. La novità non è stata ancora metabolizzata dal territorio la cui narrazione produttiva resta pigramente ancorata ai fasti prima e alle disillusioni poi della Cassa del Mezzogiorno. Così si finisce più per sottolineare i dati — a volte allarmanti — delle ore di cassa integrazione che il sorpasso nell’export di farmaci.