Maurizio Tropeano, La Stampa 16/5/2015, 16 maggio 2015
Fassino capofila della rete internazionale di sindaci che vorrebbe una moderna Via della Seta Il sogno di un treno Torino-Pechino Il punto di partenza è l’accordo firmato lo scorso 8 maggio tra i governi russo e cinese per la realizzazione dell’alta velocità tra Mosca e Kazan (nel Tatarstan russo)
Fassino capofila della rete internazionale di sindaci che vorrebbe una moderna Via della Seta Il sogno di un treno Torino-Pechino Il punto di partenza è l’accordo firmato lo scorso 8 maggio tra i governi russo e cinese per la realizzazione dell’alta velocità tra Mosca e Kazan (nel Tatarstan russo). Un’opera da 6 miliardi di dollari - in gran parte finanziati dalla Cina - e che costituisce il primo tassello (operativo nel 2018) di un futuro collegamento veloce tra Mosca e Pechino. Russia e Cina hanno la volontà politica di far rinascere una versione moderna della Via della Seta che raggiunga in primis Berlino e da lì il resto d’Europa usando le ferrovie. È solo un progetto «visionario», la metropolitana Euro-Asiatica: 30 mila chilometri di alta velocità per un investimento stimato tra i 1500 e i 2000 miliardi che potrebbero diventare realtà intorno al 2050. Il ruolo dei sindaci Il progetto è descritto in un libro bianco presentato ieri mattina al Salone del Libro. Secondo Limin Wu, direttore dello divisione sviluppo del business internazionale del Chyna Raylway Eryuan Engeenering Group, «lo scopo è attirare l’attenzione delle istituzioni politiche e finanziarie europee per trasformare le idee in realtà». Per ora ci sono tanti sindaci. Una rete creata grazie ai contatti internazionali di Piero Fassino e alla collaborazione dell’ex ministro degli esteri russo, Igor Ivanov. E proprio Torino darà il nome alla carta che dovrebbe portare alla creazione di un Forum per sostenere quest’iniziativa, cui aderiscono già Mosca,Tirana, Norimberga, Barcellona, Siviglia, Lione e Budapest. Fassino la spiega così: «Il progetto può sembrare visionario, invece contiene una forte valenza politica ed economica». I collegamenti attuali Ad oggi, se si guardano i collegamenti ad alta velocità verso l’Est, almeno per quanto riguarda il corridoio Mediterraneo, restano migliaia di chilometri di rotaie da costruire. In Italia non è stata ancora completata l’Alta velocità da Milano a Venezia. Da Venezia a Trieste ci sono solo progetti, compreso il tunnel di Divaccia con la Slovenia. Da qui verso Croazia e Ungheria si viaggia in alcuni tratti sul binario unico. Mario Virano, direttore generale della società Torino-Lione, si dice ottimista: «Entro il 2030 saranno completati i 9 corridoi della rete Ten-T, 7 sono sull’asse Nord-Sud e 2 su quella Est Ovest». A coordinare la piattaforma Mir è Ernest Sultanov, direttore delle relazioni internazionali dell’ente di sviluppo delle ferrovie russe ad alta velocità: «Vogliamo connettere tutti i paesi dell’area Metr (Medio Oriente, Turchia, Europa e Russia) con le tratte già in essere e quelle in fase di realizzazione». Aree attraversate oggi da tensioni internazionali politiche, economiche e anche religiose «che la realizzazione di questo progetto potrebbe contribuire a stabilizzare». Quando e se Mir (in russo significa pace) diventerà realtà, sarà possibile viaggiare in treno da Torino a Pechino in un giorno e mezzo.