Vittorio Sabadin, La Stampa 16/5/2015, 16 maggio 2015
Era inevitabile che, prima o poi, qualcuno scrivesse un romanzo su Ornella Tarantola e anche che a farlo fosse uno dei suoi migliori amici: Luca Bianchini
Era inevitabile che, prima o poi, qualcuno scrivesse un romanzo su Ornella Tarantola e anche che a farlo fosse uno dei suoi migliori amici: Luca Bianchini. Dimmi che credi al destino (Mondadori) è un omaggio a una delle italiane più meritevoli che vivono a Londra, l’indistruttibile animatrice dell’Italian Bookshop di Cecil Court, costretto a traslocare qualche anno fa a Soho, in Warwick Street, e la cui sopravvivenza è ora di nuovo minacciata da una pesante ristrutturazione edilizia. Cecil Court è forse la più bella via pedonale di Londra: lunga un centinaio di metri, larga non più di 6, è piena di librerie antiquarie, gallerie d’arte e negozi di memorabilia. Come indica una targa, anche la famiglia Mozart l’ha scelta per dormirvi appena arrivata in città, nel 1764. Quasi alla fine della strada, verso St Martin’s Lane, c’era la libreria di Ornella, il luogo dove spesso si organizzavano incontri, presentazioni di libri, occasioni di contatto tra la cultura inglese e quella italiana. I libri di Fabio Volo, vendutissimi, consentivano di tenere sugli scaffali anche quelli di Italo Calvino, che vendevano poco o niente, ma che dovevano esserci. Gli italiani arrivati a Londra per lavoro erano sempre accolti da Ornella con un sorriso e un caffè, con interminabili chiacchiere e continui inviti a presentazioni e incontri. Quando qualcuno lasciava la città, era da lei che si organizzava il party d’addio. Come tutte le piccole librerie nei centri storici, anche l’Italian Bookshop è stato costretto a traslocare a causa del costo dell’affitto, lasciando la struggente Cecil Court per un posto nell’European Bookshop di Warwick Street. Ornella ora guarda con invidia a Watkins, la libreria di esoterismo a tre vetrine dalla sua, dove per 10 sterline ci si potevano far leggere i Tarocchi. Anche Watkins era stata costretta a chiudere, ma è stata salvata – si dice - da un cliente abituale, un miliardario americano che non avrebbe più saputo dove andare a farsi predire il futuro. Ora anche la libreria italiana di Soho è minacciata. Il palazzo verrà ristrutturato e l’European Bookshop dovrà andarsene. Ornella è felice che Luca Bianchini abbia dedicato a lei, e a questa nuova minaccia, un libro: «Solo lui poteva farlo – dice al telefono – perché è un po’ come me: leggero e malinconico. I librai hanno un rapporto malato con la loro libreria, che diventa la casa, la vita. Non so che cosa accadrà alla mia: per ora piango, poi combatterò».