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 2015  maggio 16 Sabato calendario

«Boicottare gli Invalsi e minacciare il blocco degli scrutini è folle, va contro gli interessi degli studenti»

«Boicottare gli Invalsi e minacciare il blocco degli scrutini è folle, va contro gli interessi degli studenti». No, non è Matteo Renzi. A parlare è Dario Costantino, coordinatore della Federazione degli studenti, una delle sigle della rappresentanza studentesca. Si fa presto a dire «gli studenti sono contro la riforma», come se fossero una testuggine compatta accanto a insegnanti e sindacati. A onor di cronaca, c’è da dire che la galassia è un po’ più eterogenea, e si è andata via via spaccando. Perché se da una parte c’è Danilo Lampis, leader dell’Unione degli studenti, che ha infiammato piazza del Popolo urlando a Renzi «non ci fregherai con le tue favole», dall’altra c’è Dario Costantino, della Fds che sostiene che «il testo della riforma è migliorato, anche grazie a nostri emendamenti. Ci sono – continua - conquiste storiche per noi studenti: diritto allo studio, alternanza scuola lavoro, edilizia scolastica innovativa». Dopotutto non si dice che «quando il piccolo parla, il grande ha parlato»? In fondo anche tra i ragazzi valgono le divisioni politiche più classiche. Ci sono i moderati di StudiCentro, un po’ Alfano un po’ Monti, con la fissa del made in Italy e della meritocrazia (nella riforma vorrebbero più ore di finanza). C’è il Movimento degli studenti cattolici («più soldi alle scuole private»: accontentati) e il Msac del’Azione cattolica, i “cattocomunisti” della famiglia. Nell’arco parlamentare degli studenti, quelli dell’Uds invece rappresentano la sinistra sociale, e quando parli con loro dei colleghi della Fds li etichettano come «gli amichetti di Renzi». «Siamo politicamente vicino ai Giovani Democratici» conferma Costantino. E così se una volta, quando c’era da battagliare contro la riforma Gelmini, altra storia e altri colori, marciavano tutti uniti, adesso che la sinistra si è frammentata tra la lotta e il governo, i gruppi sono divisi. Fds ha scelto di non aderire agli scioperi, Uds invece è in prima fila in tutte le iniziative, assieme alla Rete, che è la diretta emanazione della Flc-Cgil ed è nata da una scissione dell’Unione. Matteo Oi è il leader. Polo rossa d’ordinanza, ieri era sul palchetto per denunciare «il finto confronto» offerto da Renzi. E sì, perché in questo assaggio di concertazione che il premier ha concesso sulla scuola, gli studenti sono stati invitati anche a Palazzo Chigi e lì hanno mostrato le loro divergenze. Perché quando il ministro Boschi li ha avvertiti di non farsi «strumentalizzare dai sindacati» c’era chi annuiva (Fds) e chi scuoteva la testa (Uds). «Vogliono spaccare il fronte con insegnanti e sindacati» è la reazione di Lampis; «i sindacati devono superare la propria ritrosia culturale, non è possibile non far passare nessuna riforma» è la renzianissima risposta di Costantino. La sinistra impara a dividersi sin dai banchi di scuola.