Guido Santevecchi, Corriere della Sera 15/5/2015, 15 maggio 2015
CORTEI
Il rapporto dei servizi segreti di Seul sull’esecuzione del ministro nordcoreano delle Forze armate Hyon Yong-chol ha sollevato la solita domanda: è vero? Kim Jong-un ha ordinato la fucilazione del gerarca con un cannone antiaereo per polverizzare il traditore? Hyon è scomparso, ma non c’è prova della morte. E gli analisti tornano a studiare una foto del 28 dicembre 2011: ritrae il corteo funebre per Kim Jong-il, dittatore e padre dell’attuale dittatore. Quel giorno sfilarono accanto al feretro gli 8 uomini più potenti del «Regno eremita». Il primo dietro Kim Jong-un era lo zio Jang Song-thaek, fucilato l’anno scorso: furono i servizi sudcoreani a rivelarne la fine, poi confermata da Pyongyang; il secondo è (era?) Kim Ki Nam, capo della propaganda, scomparso ad aprile. In divisa, i capi militari: il vicemaresciallo Ri Yong Ho, ufficialmente «ritiratosi nel 2012 per motivi di salute»; il vicemaresciallo Kim Yong Chun, all’epoca ministro, svanito 6 mesi dopo; il terzo, il generale Kim Jong Gak, promosso ministro delle Forze armate, è restato in carica 7 mesi prima di essere sostituito da Hyon. Sono in pensione o sono morti? Di sicuro c’è che la foto rappresenta un corteo di fantasmi.